Lele Mora racconta gli anni '90"Ecco la mia Costa Smeralda"
Uno dei personaggi che, nel bene e forse nel male, ha disegnato la grandezza storica della Costa Smeralda, ha scritto per Chi e per L'Unione Sarda le sue memorie dall'Isola. Lui è Lele Mora. LEGGI IL RACCONTO INTEGRALE SU L'UNIONE SARDAPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Sono tre anni che ormai sono assente dalla Costa Smeralda, ma il calore della Sardegna continua ad avvolgermi ancora oggi e vi spiego il motivo. I miei angeli custodi, ovvero la polizia penitenziaria, sono quasi tutti sardi. Loro mi accudiscono giorno e notte. La polizia penitenziaria è gente che a volte viene descritta in modo negativo. Per me sono persone: gentili, premurose e attente. Guai a chiamarli “secondini”, hanno stipendi miseri, fanno un lavoro quasi da psicologi e mi aiutano per non sentire il peso del quotidiano dietro le sbarre. Come mi rendono meno amare le giornate? Semplice: mi raccontano la storia di quella terra magica chiamata Sardegna. E allora parliamo della Costa Smeralda.
Lele Mora
(Testo raccolto
da Gabriele Parpiglia)