Sicuramente, almeno per il tratto a valle della diga dismessa di Santa Chiara è pericolosissimo per la navigazione e non è utilizzabile neanche come bacino di rifornimento per gli aerei e gli elicotteri dell'antincendio. Tutte cose che si sapevano, ma le immersioni effettuate nei giorni scorsi dai sommozzatori del Nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari, impegnati nelle ricerche del corpo del pensionato di Ozieri Agostino Satta, le hanno confermate. Le immersioni dei militari a un certo punto sono state sospese perché era troppo pericoloso muoversi col gommone tra i tralicci dell'alta tensione che non sono mai stati rimossi e muoversi con l'autorespiratore tra scheletri di piante d'alto fusto e rifiuti di ogni genere. Raccontano che siano state abbandonate sul fondale perfino le ruspe e le pale meccaniche utilizzate per aprire il varco per il passaggio dell'acqua nella diga dismessa. Tutte cose che si sapevano e che i sindaci dei paesi costieri ripetono da anni senza risultato.

"Non avevamo bisogno di ulteriori conferme, sono cose che abbiamo denunciato in tutte le occasioni senza però ottenere alcun risultato - conferma il sindaco di Busachi, Gianni Orrù - il fatto è che hanno avuto fretta di invasare e hanno lasciato tutto com'era e oggi quello che può e deve essere una risorsa per tutto il territorio è invece un invaso pericoloso per la navigazione, inutilizzabile perfino per il rifornimento d'acqua dei velivoli antincendio". "Il problema non è solo la presenza di rifiuti, anche di eternit e amianto, che nessuno si è preoccupato di rimuovere prima che si cominciasse a invasare, il vero problema - continua il sindaco di Busachi - è che non è stato speso un solo centesimo per trasformare il lago in una risorsa per il futuro dei nostri giovani". Tra i progetti dimenticati, Gianni Orrù, ricorda in particolare quello che prevedeva l'apertura di un grande cantiere di rimboschimento lungo la fascia costiera del lago e del quale non si parla più.
© Riproduzione riservata