La Sardegna non è amica delle mamme. È quanto si evince dall’ottava edizione del rapporto “Le Equilibriste” di Save the Children, secondo cui tra le regioni più “amiche" delle mamme svetta la Provincia autonoma di Bolzano, seguita da Emilia Romagna e Valle d’Aosta, mentre le condizioni più sfavorevoli si registrano in Basilicata.

Peggio della Sardegna, oltre alla Basilicata, fanno Puglia, Calabria, Sicilia e Campania.

L’indice delle madri per regione è il risultato di un’analisi basata su sette dimensioni: demografia, lavoro, servizi, salute, rappresentanza, violenza, soddisfazione soggettiva.

Se le tre regioni sul podio superano anche di 10 punti il valore di riferimento nazionale di 100, seguite poi da Toscana, Trento, Umbria, Friuli e Lombardia, l’Isola è ben al di sotto del valore di riferimento e si attesta a 94,325. La peggiore, la Basilicata, è addirittura sotto gli 85 punti.

Veniamo ora alle varie dimensioni analizzate. Demografia (numero medio figli per donna o tasso di fecondità totale), Sardegna fanalino di coda con ampio distacco come era facile aspettarsi, con un indice di 78,571. Pensare che le penultime a pari merito, Basilicata e Molise, sono sopra quota 90.

Passiamo al “Lavoro”, qui la Sardegna sta messa meglio e si piazza al dodicesimo posto, seppur al di sotto dell’indice di riferimento fissato a 100. L’Isola è a 98,479, meglio delle province di Trento e Bolzano e di regioni del centro come Molise e Abruzzo.

Male invece sul capitolo “Rappresentanza”, la percentuale di donne in organi politici locali: la Sardegna è terzultima, indice di 83,784, peggio fanno solo Valle d’Aosta e Basilicata.

Bene sull’indicatore “Salute”, che indica il quoziente di mortalità infantile e il numero consultori attivi per 100 mila abitanti per regione. L’Isola è sesta con un valore ben al di sopra di 100 (per la precisione 109,312), alle spalle di Valle d’Aosta, Bolzano, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata).

Capitolo “Servizi”, che si riferisce ai nidi, alle classi a tempo pieno e ai bambini della primaria che frequentano la mensa: anche qui la Sardegna non sta messa malissimo, si piazza a metà classifica (12esima) con un indice vicinissimo a 100, per la precisione 99,589.

Ancora, “Soddisfazione soggettiva” per quanto riguarda il lavoro e il tempo libero. Le mamme sarde non sono molto soddisfatte, si piazzano al 15esimo posto tra le regioni italiane con un indice di 96,823. Le madri più soddisfatte sono a Bolzano, con un indice che supera quota 132.

Infine, capitolo “Violenza”, che rileva il numero di centri antiviolenza e case rifugio rapportato al numero delle donne. Qui l’Isola è a metà classifica (12esima posizione) e supera, seppur di poco quota 100 (100,453).

In media le donne italiane dedicano 5 ore e 5 minuti al giorno al lavoro non retribuito di cura domestica e della famiglia, contro l’ora e 48 degli uomini. Tre quarti del lavoro domestico grava dunque sulle madri, anche quando contribuiscono al reddito quanto gli uomini dedicano molto più tempo ai lavori domestici.

(Unioneonline/L)

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