Allarme rientrato per la caduta dello stadio centrale del razzo cinese Long March che il 31 ottobre scorso aveva portato nello spazio il terzo modulo della stazione spaziale.

La Sardegna, assieme a Lazio, Molise, Puglia, Calabria, era tra le cinque regioni italiane sulle quali secondo la Protezione civile c’era la “remota possibilità” che precipitassero frammenti.

La caduta si è verificata nell'area centro-meridionale dell'Oceano Pacifico, come conferma con un tweet il Comando delle Forze armate degli Stati Uniti responsabile per lo Spazio.

Lo stadio del razzo è enorme: pesa dalle 17 alle 23 tonnellate ed è lungo circa 30 metri, dimensioni che lo rendono uno dei detriti più grandi del recente passato rientrati nell'atmosfera terrestre. I rientri dello Skylab statunitense nel 1979 e del Salyut 7 dell'Unione Sovietica nel 1991, rispettivamente di circa 77 e 40 tonnellate, sono gli unici detriti con massa più elevata. 

Una parte dello spazio aereo spagnolo è stata chiusa per oltre un'ora per il rischio associato al possibile passaggio del razzo cinese, con evidenti disagi per i passeggeri, e poi riaperta intorno alle 10 e mezza.

È la quinta volta in meno di tre anni che stadi dei razzi cinesi precipitano sulla Terra. Come per i precedenti lanci, il razzo Long March 5B utilizzato non è in grado di riavviare i suoi motori per effettuare un rientro controllato nell'atmosfera terrestre

(Unioneonline/D)

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