Il baby protettore e la giovane escort
Dopo la morte per infarto di un cinquantanovenne, che si era appartato con una giovane prostituta nei parcheggi di Marina piccola, i carabinieri hanno arrestato il baby protettore: Luigi Deidda, ventenne nato a Capoterra e residente a Cagliari, è accusato di induzione e sfruttamento della prostituzionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il ciuffo da cantante pop, l'orecchino bene in vista sul lobo sinistro, neanche un filo di barba e sulle guance quello che rimane dell'acne giovanile: nelle foto su Facebook , Luigi Deidda può sembrare tutto, tranne che un protettore. Invece negli ultimi mesi aveva messo su un business semplice e terrificante: dopo aver convinto un'amica a prostituirsi, pubblicava su internet gli annunci per trovarle clienti e divideva con lei l'incasso. Per i carabinieri, che lo hanno arrestato venerdì notte, tutto questo ha un nome ben preciso: induzione e sfruttamento della prostituzione.
AMPLESSO FATALE Con un dettaglio importante: è lui che ha fatto incontrare P.B., cinquantanove anni, e la prostituta ventunenne con cui l'uomo si era appartato a Marina piccola. L'imprenditore di Monserrato è morto d'infarto e la ragazza, spaventata, si è allontanata prima di chiamare il 118. I carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Cagliari, guidati dal tenente Giovanni Pischedda, sono riusciti a rintracciarla grazie ai tabulati telefonici e hanno cercato di rimettere a posto tutti i tasselli. Così hanno scoperto che la giovane non era sola, anzi. Era aiutata da Deidda, che gestiva come un piccolo manager del sesso tutti gli incontri.
GLI ANNUNCI L'idea risale a qualche mese fa: i due ragazzi si conoscono da tempo e lei, che ha una bambina piccola da mantenere e pochi soldi in tasca - vive con i nonni in una casa popolare del centro città - confida all'amico il bisogno di denaro. Lui trova la soluzione: la spinge a vendersi, e pubblica su un portale internet alcuni annunci. Dove indica un contatto per la chat di Msn, una delle più diffuse. I clienti non sapevano che dall'altra parte del video non c'era la ragazza descritta sul portale web ma Deidda, che teneva i contatti con gli uomini e avvisava la ventunenne. Almeno questo è stato accertato grazie ai file trovati sui computer sequestrati (uno al giovane, l'altro all'amica) dai carabinieri.
GLI INCONTRI Lo schema degli incontri - uno alla settimana, secondo il racconto della ragazza - era fisso. Appuntamento di fronte a un albergo del centro, poi lo spostamento sotto gli alberi di mimose del parcheggio di Marina piccola. Tutti i movimenti erano seguiti dal ragazzo, che stava a distanza con la sua auto. Un baby protettore che comprava i profilattici, controllava ogni appuntamento e divideva l'incasso di 100 euro. A volte, quando saliva la qualità delle prestazioni, anche 150. Deidda aveva capito che bisognava puntare proprio su questo per migliorare gli affari e nelle ultime settimane cercava di spronare l'amica. Gli sms trovati dagli inquirenti nei telefonini sono più che espliciti.
MARINA PICCOLA Venerdì sera la ragazza è salita sulla Volvo 570 dell'imprenditore cinquantanovenne. Si sono appartati nello sterrato di viale Poetto, a due passi dalle caserme. Durante il rapporto sessuale, l'infarto: scatta l'allarme. Il maresciallo Mauro Secci, della stazione di San Bartolomeo, avvisa il pm di turno e sul posto arriva il medico legale. Arrivano anche i familiari dell'uomo: non la moglie che preferisce non andare a riconoscere il cadavere. Le indagini del nucleo radiomobile sono veloci e si concentrano sulla telefonata al 118. Proprio attraverso la chiamata è stato rintracciato il cellulare della prostituta. I carabinieri non hanno dubbi: soltanto la persona che si trovava nella Volvo con l'imprenditore poteva sapere della sua morte.
IL RACCONTO Durante l'interrogatorio, la ragazza parla dei suoi problemi, spiega come e perché ha iniziato a prostituirsi. Voleva che alla sua bambina, di appena quattro anni, non mancasse niente. Dagli alimenti ai vestiti. E i militari, grazie a questo racconto, risalgono a Deidda e alla sua attività: il ventenne è da ieri mattina in una cella del carcere di Buoncammino, con un'accusa pesante. Ancora di più per la sua età.
Domani verrà interrogato dal magistrato, per l'udienza di convalida dell'arresto, e darà la sua versione agli inquirenti.
MICHELE RUFFI