È in modalità di “allerta” e “pericolo” la mappa del monitoraggio del bacini idrici della Sardegna: la scorta nelle dighe è al 55% della capienza.  La situazione più preoccupante in Ogliastra, nel Sulcis e nel centro-nord dell’Isola a eccezione della Gallura, servita dal Liscia, e della porzione di Nuorese bagnata dal Cedrino. Per il resto, dall’Oristanese all’area più meridionale del Campidano, va un poco meglio ma la guardia resta alta.

«Nei campi si sta irrigando come d’estate», dice Gavino Zirattu, presidente di Anbi-Sardegna che riunisce tutti gli enti di bonifica. Tuttavia, fa professione di fiducia poiché, «nonostante la perdurante siccità si sta completando normalmente la stagione irrigua».

La criticità più elevata si potrebbe raggiungere a novembre. Perciò, allarga le braccia Zirattu, «speriamo che arrivino le piogge, altrimenti sarà davvero dura».

I dettagli nel servizio di Piera Serusi su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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