Guardia carceraria si uccide sulla naveRientrava a Samugheo per le vacanze
Un assistente capo della polizia penitenziaria, Gianfranco Mura di 37 anni, si è suicidato questa mattina sparandosi con la pistola di ordinanza.Ne dà notizia Eugenio Sarno, Segretario Generale della Uilpa Penitenziari, precisando che il corpo senza vita dell'uomo è stato trovato a bordo della nave traghetto che da Genova lo aveva portato ad Olbia. L'assistente capo prestava servizio presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti della Casa Circondariale di Busto Arsizio (Varese) ed era partito per un periodo di ferie nella sua regione di origine. Era originario di Samugheo (Oristano). "I colleghi di Busto Arsizio sono esterrefatti e costernati. Praticamente increduli - ha detto Sarno - . Descrivono Gianfranco come una persona solare, educata,disponibile e dallo stato di servizio irreprensibile. E questo rende ancora più duro accettare la tragica realtà". "Di certo - sottolinea Sarno - cinque suicidi in sei mesi e circa 90 negli ultimi dieci anni da parte di baschi blu dovrebbero ingenerare profonde riflessioni sul male oscuro che attraversa il Corpo di Polizia Penitenziaria".
L'ALLARME - Sono nove i suicidi tra gli appartenenti alla Polizia Penitenziara da inizio anno, l'ultimo quello di oggi sul traghetto da Genova a Olbia. Cento dal 2000. Lo denuncia il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, Donato Capece, che annuncia di aver chiesto un incontro per domani con il ministro della Giustizia, Paola Severino. "La notizia di un nuovo suicidio tra gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria ci sconvolge. L'ennesima tragedia tra i Baschi Azzurri - dice Capece - dovrebbe fare seriamente riflettere tutti coloro che colpevolmente hanno trascurato e trascurano il disagio lavorativo dei poliziotti penitenziari. Non è più possibile assistere inermi a queste morti assurde". Capece ricorda Gianfranco Mura, di 37 anni, che si è suicidato questa mattina sparandosi con la pistola di ordinanza a bordo della nave traghetto che da Genova lo aveva portato a Olbia per un periodo di ferie nella sua regione di origine. "Lascia la moglie, incinta di otto mesi e due figli, uno di 12 anni e una bambina di 7 - sottolinea il leader del Sappe - Faceva l'autista al nucleo traduzioni detenuti. Ha sempre lavorato a Busto Arsizio ma sembra che volesse essere trasferito in Sardegna". "In pochissimi mesi - ricostruisce Capece - abbiamo avuto colleghi suicidi a Trapani, Formia, San Vito al Tagliamento, Battipaglia, Torino, Mamone Lodè, Caltagirone e Viterbo. E dal 2000 ad oggi sono stati circa 100 i poliziotti penitenziari che si sono uccisi, un direttore di istituto (Armida Miserere, nel 2003 a Sulmona) e un dirigente regionale (Paolino Quattrone, nel 2010 a Cosenza). Come si possono sottovalutare queste tragedie?", si chiede il sindacalista.