Temperature del mare e chiasso sottomarino, controlli per Pelagos tra Sardegna e Corsica
Un idrofono verrà posizionato tra le isole di Razzoli e Lavezzi, così da monitorare il passaggio dei mammiferi mariniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Provvederemo a breve, come Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, al posizionamento di un idrofono tra le isole di Razzoli e Lavezzi, per monitorare il passaggio di piccoli e grandi mammiferi marini; l’obiettivo è quello di avere un monitoraggio costante nell’area Est delle Bocche di Bonifacio; altrettanto farà a Ovest il Parco Nazionale dell’Asinara; questa attività interesserà anche l’Area Marina Protetta di Capo Punta-Falcone, a Santa Teresa Gallura». È il direttore del Parco di La Maddalena, Giulio Plastina, ad illustrare l’intervento, che rientra nell’ambito di quelli programmati dalla Rete Italiana Pelagos, del quale fa parte, volti alla tutela dei mammiferi marini nell’era dei cambiamenti climatici.
Il progetto vede il coinvolgimento di 12 partner: AMP Portofino, AMP Isola di Bergeggi, AMP Cinque Terre, AMP Secche della Meloria, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Parco Nazionale Asinara, Parco Nazionale Maddalena (appunto), AMP Capo Testa e Area di Tutela Marina di Capo Mortola, Università di Pavia, Nauta srl e Menkab: il respiro del mare.
L’attività prevede dunque il posizionamento di stazioni fisse di monitoraggio; gli idrofoni forniranno anche preziose informazioni sull’inquinamento acustico sottomarino (il rumore dei motori, delle eliche ecc.), un fenomeno, presente particolarmente durante l’estate, che di certo non favorisce il generale la vita della fauna sottomarina e in particolare quella dei cetacei, tenuto conto che sotto il pelo dell’acqua l’amplificazione del rumore è superiore a quella al di sopra della sua superficie. In altri siti del mare del Parco Nazionale di La Maddalena verranno posizionati poi dei termometri, a determinate quote, lungo la colonna d’acqua, «per misurare - spiega il direttore Plastina - la temperatura e raccogliere informazioni riguardo al fenomeno dei cambiamenti climatici in atto, all’effettivo riscaldamento dei mari ed avere informazioni dirette su quello che sta accadendo nell’arcipelago in particolare e nel Santuario Pelagos in generale».
Una delle stazioni di misurazione della temperatura già decisa sarà presso la Secca Washington, tra le isole di Spargi e Budelli, gli altri due siti sono ancora da individuare. Tutti i dati raccolti dal Parco Nazionale verranno trasmessi all’Università di Pavia che li elaborerà insieme a quelli pervenuti dagli altri Parchi e dalle altre Aree Marine Protette facenti parte della Rete Italiana Pelagos.