Si è conclusa qualche giorno fa la “Settimana della salute” di una decina di ragazze e ragazzi (tra i 10 e i 13 anni) del Reparto Oncoematologia Pediatrica di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, trascorsa, insieme alle loro famiglie e alcuni ed operatori sanitari, a La Maddalena ospiti, presso l’Istituto San Vincenzo, del locale Gruppo di Preghiera Padre Pio. «Dopo un periodo molto difficile per i ragazzi e le loro famiglie – afferma il medico Lucia Miglionico - abbiamo questo dono grande offertoci dai maddalenini, per dimenticare un certo percorso, o meglio, per rendere la cicatrice meno dolorosa, e permettere loro di riempirsi l’animo, il cuore, delle bellezze della natura». I ragazzi, l’intera famiglia «escono da un periodo molto travagliato, e questo è il primo ritorno alla normalità», afferma Michele Giuliani, direttore amministrativo di Casa Sollievo della Sofferenza; «Dopo il periodo di cura all’interno dell’ospedale, doloroso, che ha creato ansia e preoccupazione, immediatamente, all’arrivo qui, la generosità, l’amore con cui sono stati accolti, non solo dal Gruppo di Preghiera, che è il promotore di questa bellissima iniziativa, ma dall’intera comunità maddalenina, li ha fatti rilassare».  Il Gruppo di preghiera con il responsabile, Paolo Provenzano, è dal 2017 che organizza le “settimane della salute” per i giovani pazienti, attraverso varie iniziative finalizzate alla raccolta dei fondi. Ragazze e ragazzi che hanno dunque ricevuto un’accoglienza calorosa da parte di singoli, associazioni e istituzioni locali; dal sindaco, al Parco Nazionale, alla Marina Militare alla Guardia Costiera. La comitiva, in vacanza terapeutica, ha avuto modo di visitare, su una navetta turistica prima e con un mezzo della Guardia Costiera poi e successivamente con le imbarcazioni del Parco Nazionale, le isole minori dell’Arcipelago. La Marina Militare li ha accolti in caserma, mostrando loro tra l’altro, il grande simulatore di navigazione presso la Scuola Sottufficiali mentre lo stesso Parco ha fatto visitare loro i Musei di Caprera dove hanno potuto vedere, tra l’altro, lo scheletro di un grande capodoglio e vivere il toccante e suggestivo momento della liberazione di una tartaruga caretta caretta, mesi fa trovata ferita, curata, e rimessa in libertà, in mare: «È stato un momento di grande emozione - ha commentato la dottoressa Miglionico - lo stesso che i piccoli e le loro famiglie, insieme ai sanitari, provano quando, al termine delle terapie, nel reparto, suonano festosi la campanella della guarigione!». L’ultimo giorno di vacanza, il Gruppo un arcipelago senza plastica, ha recato ai ragazzi presenti a La Maddalena diversi doni, consegnandone altrettanti da portare a coloro che, per loro condizione di salute, sono rimasti in ospedale, nell’auspicio che possano venire in vacanza, anche loro, l’anno prossimo, a La Maddalena.

 

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