Compie cinquant'anni il Corpo soccorso alpino e speleologico della Sardegna e per festeggiare il traguardo del mezzo secolo intende inaugurare una stazione anche a Olbia. Presenti nell'Isola con duecentocinquanta volontari esperti, attivi nelle situazioni di emergenza in tutti i territori impervi, tra montagne, grotte (anche in ambienti subacquei) e forre, i soccorritori Cnsas vogliono aggiungerne una in Gallura, in cui non è mai stata attivata una sede.

È quanto hanno chiesto, questa mattina, al sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, presentando le loro attività e la loro storia.

«In occasione dei nostri cinquant'anni, vorremmo formalizzare l'apertura di una stazione a Olbia, mai esistita, e quanto mai necessaria per la presenza di territori impervi e ostili, come l'isola di Tavolara, dove cercare un disperso è un'azione complicata, oltre a essere ambienti in cui possono verificarsi situazioni pericolose», ha detto il presidente regionale Soccorso alpino, Guido Biavati. Sebbene, storicamente, i soccorritori si muovano in tutta la Sardegna dove ne è richiesto l’intervento, «l'obiettivo - ha proseguito Biavati - è una distribuzione capillare dei volontari che permette interventi decisamente più immediati». Alla delegazione di soccorritori presenti oggi in municipio, il capo stazione di Nuoro, Antonio Basolo, il collega di Sassari, Raffaele Brescia, il suo vice Stefano Maccioni, e il tecnico del soccorso alpino, Marcello Fresi Roglia, il primo cittadino assicura l'impegno ufficiale per garantire una sede.

«Appena riusciremo a rendere agibili gli immobili confiscati alla criminalità organizzata e confluiti nel patrimonio immobiliare dell'ente, ne metteremo uno a disposizione per la vostra stazione», ha dichiarato Nizzi, aggiungendo, però, che il Comune è in attesa dei fondi Pnrr per poter intervenire sulla riqualificazione delle strutture. L'ultimo intervento, in ordine di tempo, dei soccorritori in Gallura risale a due settimane fa: un'operazione durata quattro ore per il recupero di un escursionista ferito a una gamba, tra i graniti di Arzachena.

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