Consegnate dal sindaco Settimo Nizzi, stamattina al Museo Archeologico di Olbia, le borse di merito dell’Avis. Virtuosi gli studenti del cittadino Liceo Scientifico “L. Mossa” con otto borse di studio – Marta Fenu, Dal Torrione Martina, Silvia Ragaglia, Sara Pistonami, Gaia Madeddu, Fabio Muzzoni, Stefano Orrù, Giuseppina Grillo Joel – insieme a Gabriele Liggeri dell’Istituto Nautico di La Maddalena.

«Quando tu dai un bene così importante non c’è miglior ristoro – ha affermato il sindaco Settimo Nizzi - Da donatore ne sono convinto. Abbiamo avuto una grave crisi di donazioni ma grazie all’Avis Olbia e al suo vivace direttivo c’è stato un grande rilancio. Voi date un esempio importante – ha poi detto rivolgendosi ai ragazzi  - da donatori e perché riuscite a dare quell’esempio nell’inversione dell’abbandono scolastico. Proseguite nello studio fino a conseguire la laurea, con lo studio si hanno migliori capacità di capire il mondo; le istituzioni sono dalla vostra parte, abbiamo aperto uno studentato e creato collaborazioni con le Università di Sassari e Cagliari per aiutarvi».

Le borse di studio dell’Avis vengono assegnate utilizzando il criterio del merito e della solidarietà: a ciascun partecipante viene attribuito un punteggio dato dalla somma fra il voto di maturità e un punteggio dato dalle donazioni effettuate durante l’anno. In questo caso, oltre al contributo dell’Avis regionale, ulteriori 100 euro a testa sono state donate dall’Avis Olbia. «Grazie all’amministrazione comunale che è vicina all’Avis, siamo felici di essere non solo capitale di grandi eventi ma di anche di solidarietà ed eccellenze – ha detto il presidente di Avis Olbia, Gavino Felice Murrighile -  Nell’intervento del sindaco tutta l’attenzione che meritano questi ragazzi». Le nuove generazioni hanno tanto da dare, afferma il dirigente del Liceo Scientifico, Gigi Antolini. «La mia prima donazione non l’ho fatta attraverso la scuola e la cosa molto bella è che, negli ultimi anni, la scuola ha avuto un ruolo importante nella promozione della donazione del sangue – ha detto -  C’è un aspetto sociale e un aspetto culturale nel donare per gli altri, questi ragazzi coniugano questa capacità, di donarsi e insieme di impegnarsi a scuola».

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