«La scrivente Presidente della ASD Sportisola La Maddalena, con “sconcertato stupore”, ha appreso tramite mail pec della pretesa del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena di dover annullare la passeggiata, già regolarmente autorizzata e patrocinata e prevista per il prossimo 23 giugno». Si tratta del trekking della “Guazza di San Giovanni”, della distanza di 7 chilometri, «alla scoperta delle piante officinali dell’arcipelago nella magica serata di San Giovanni», con appuntamento, a partecipazione gratuita, alle 17.30, di fronte alla chiesetta della Ss Trinità.

Secondo Marta D’Amico, si percepirebbe, «nelle motivazioni addotte nella nota, un vero e proprio “processo alle intenzioni”: si presuppone un “danneggiamento, alterazione, prelievo di specie floristiche endemiche” e si ipotizza anche la presenza di “gruppo numeroso” che potrebbe rischiare di disturbare l’avifauna che, in questo momento, sta svolgendo il suo ciclo produttivo».

«Non hanno fatto alcun tipo di richiesta, di domanda», risponde il direttore del Parco Nazionale, Giulio Plastina, «Nn siamo stati subissati di messaggi da parte di persone allarmate che, dopo aver letto dei post sui social, si sono preoccupate e ci hanno mandato il link. A quel punto, coll’Ufficio Ambiente abbiamo pensato di comunicare agli organizzatori: attenzione, per una cosa del genere vi diamo un diniego preventivo, perché è una cosa che non si può fare, in quanto siamo dentro ad una zona di protezione speciale. Ci sono tutta una serie di limitazioni».

Nella lettera, Marta D’Amico scrive ancora che «la direzione del Parco, per il timore delle orde “di disturbatori di avifauna” che parteciperanno al trekking pomeridiano, si preoccupa anticipatamente di vietare una camminata di cui non conosce né luogo, né tempo e né modalità di svolgimento, perché a parte l'orario, punto di incontro (sagrato di una chiesa) ed obbligo di portare dell’acqua da bere e di vestire sportivo, nulla viene specificato sul percorso prescelto, che, a questo punto, potrebbe essere svolto, con la debita autorizzazione dei proprietari, nei numerosi terreni privati presenti in zona o lungo strade asfaltate dove insistono case e dove transitano veicoli».

Ma a questa affermazione il Parco Nazionale replica che, anche facendolo in proprietà privata, «non cambia; non è che in proprietà privata puoi fare quello che vuoi!».

Ad ogni modo, conclude la presidente di Sportisola, Marta d'Amico, «certa di fare cosa gradita al direttivo del Parco, invito tutti gli interessati a partecipare numerosi (ma non troppo), ad indossare abiti sportivi e scarpe silenziose e a portare sul percorso solo ed esclusivamente petali dei propri giardini». Il Parco Nazionale tuttavia non chiude tutte le porte: «Ho lasciato loro la possibilità di fare qualcosa ma concordiamola; c’è piena disponibilità», afferma Plastina.

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