L'allarme lo lancia e conferma Fabrizio Fonnesu, presidente del Parco Nazionale di La Maddalena: “Purtroppo per noi, le condizioni di inquinamento marino da plastica e di rifiuti solidi sulle nostre coste continuano a peggiorare, tanto che ogni anno troviamo sempre più bottiglie, imballaggi, reti da pesca, cime di navi, sacchetti, boe e tanti altri rifiuti che provengono da diverse parti del Mediterraneo, e che che, una volta finiti in acqua, si frammentano in minuscole particelle altamente inquinanti proprio per l’azione erosiva del sale marino e delle correnti delle Bocche”.

Una situazione, questa, già più volte segnalata dai volontari di “Un arcipelago senza plastica”, che proprio ieri, domenica, hanno organizzato nelle isole del Parco Nazionale un'altra giornata ambientale alla quale hanno partecipato circa 130 volontari, 4 sub, le motonavi Orient Express, Apollo, Namid e 21 gommoni. Sono state raccolte oltre 4 tonnellate di ogni tipo di materiale. Tra questo, segnalano, “tanto ferro sul fondale di Porto Madonna”, tra Budelli, Santa Maria e Razzoli, e poi in altri siti, una bombola da sub, frigoriferi, enormi boe, barattoli di pittura.

“Non dobbiamo abbatterci” ha detto ancora il presidente Fonnesu, ringraziando tutti i partecipanti all'iniziativa; “dobbiamo continuare a combattere questo male così come stiamo facendo, con il solo amore che nutriamo per questo Arcipelago ed il suo straordinario mare”.

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