La pg della Corte d’assise d’appello di Sassari Maria Gabriella Pintus ha chiesto la conferma delle condanne a 21 anni di carcere per omicidio volontario inflitte in primo grado agli imputati Jalal Hassissou e Soufyane El Khedar, accusati dell'uccisione di Zeneb Badir, la 34enne marocchina morta il 23 luglio 2018, dopo essere stata massacrata di botte in uno stazzo tra Arzachena e Baja Sardinia.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, i due imputati, anch’essi di origine marocchina, difesi dagli avvocati Cristina Cherchi e Agostinangelo Marras, avrebbero picchiato sangue la donna, lasciandola poi agonizzante in casa per ore. Poi la donna era stata accompagnata alla guardia medica di Arzachena e poi all'ospedale di Olbia, ma i tentativi di salvarle la vita erano risultati inutili. 

I due uomini avevano raccontato ai medici e ai carabinieri che le lesioni erano dovute a una caduta. Poi, dopo un paio di ore Soufyane El Khedar aveva confessato, dichiarando però che lui aveva solo assistito al pestaggio e, anzi, aveva tentato invano di fermare il suo amico.

La Corte li aveva invece ritenuti entrambi responsabili. Le difese, invece, contestano la ricostruzione dei fatti. La sentenza di secondo grado verrà emessa il 31 gennaio. 

(Unioneonline/l.f.)

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