C’è una volontà, orgogliosamente e caparbiamente realizzata nella cittadina della Costa Smeralda - che da decenni si è affacciata alla ribalta nazionale ed internazionale - nel ripercorrere, a ritroso, non solo i sentieri della propria storica, sociale e culturale, identità, ma di proporli all’attenzione e alla valutazione di coloro che, nella cittadina e nei suoi borghi turistico-balneari, sono presenti, per periodi più o meno lunghi, e per i quali le vacanze (o le ferie), non sono soltanto sole, mare, divertimento, ma anche un’occasione per arricchire ed approfondire le proprie conoscenze, il proprio bagaglio culturale, riguardo al luogo nel quale, sebbene temporaneamente, dimorano.

Ed è quello che fa proprio l’associazione “La scatola del tempo”, con il suo presidente Mario Sotgiu. E se da domani, sabato 3 agosto, e fino al 3 settembre, al Museo Civico Michele Ruzittu, sarà aperta la mostra fotografica “Con la luce negli occhi, riflessioni fotografiche sulla nascita della Costa Smeralda”, nella chiesetta di San Pietro, nel centro storico, dallo scorso 31 maggio è aperta, e lo rimarrà fino al 15 ottobre, la mostra “I temerari viaggiatori dell’800”, dedicata agli itinerari dei grandi primi turisti dell’Ottocento, in gran parte stranieri che, visitando all’epoca la Sardegna, con grande spirito d’avventura, oltre che curiosità e temerarietà, tornati a casa poi ne descrissero, in maniera precisa ed approfondita, consentendo a noi, oggi, di conoscere quel mondo agropastorale, caratteristico della Gallura e quindi anche del territorio dell’attuale Arzachena.

Dal 17 agosto al 25 novembre, sempre nella chiesetta di San Pietro, avrà luogo la mostra “Parole custodite”, con documenti tratti dall’Archivio storico del Comune, che racconterà i primi passi di Arzachena come cittadina autonoma. A ciò si aggiunge il fatto che, ogni sabato mattina, fino al 15 settembre, Sotgiu propone un trekking urbano gratuito, in tre lingue, italiano, inglese e gallurese, alla scoperta di luoghi identitari del centro storico di Arzachena poco conosciuti, come la Caseddha di lu furru, la fonte di Garibaldi, la Stritta di lu banditu, la casa del Podestà.

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