Carceri sarde, la consigliera Cuccu: «Grave emergenza sanitaria, servono risposte»
«Strutture sovraffollate e fatiscenti, assenza di personale: occorre stanziare fondi per incentivare l'assunzione di medici e operatori socio-sanitari»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Ho riscontrato, nel corso della mia esperienza da Consigliere Regionale, un'importante emergenza relativa al rapporto tra detenzione carceraria e diritti dei detenuti all'interno delle carceri della Sardegna».
Sono le parole di Carla Cuccu, consigliera regionale della Commissione Sanità. Che prosegue: «La sanità all'interno delle carceri sarde è trascurata e versa in una grave crisi.
Totale assenza di personale nelle ore notturne, carenza di assistenza medica infermieristica e operatori socio sanitari (O.S.S.), insufficiente presenza degli specialisti di psichiatria. Molte strutture carcerarie sarde sono sovraffollate e in condizioni fatiscenti, con scarse condizioni igieniche che minano la dignità dei detenuti. Questi sono solo alcuni dei maggiori problemi riscontrati».
L'assenza di progetti di reinserimento nel mondo del lavoro e una rete di sostegno socio-assistenziale valida sono poi problemi che, secondo Cuccu, influiscono negativamente sulla vita presente e futura dei detenuti.
«Ho sollevato il problema della mancanza di reparti detentivi ospedalieri operativi negli ospedali di Nuoro, Sassari e Cagliari, oltre alla presenza di una sola Sezione ad Assistenza Intensiva (S.A.I.) operativa a Cagliari. Quali sono le condizioni attuali del Reparto Detentivo Ospedaliero di Cagliari? In data 1 aprile 2020 avevo depositato l'interrogazione n. 377/A proprio interrogando il presidente della Regione Sardegna Solinas a riguardo, e purtroppo non è giunto alcun riscontro a tutt'oggi».
«È necessario – continua ancora Cuccu – stanziare immediatamente fondi per incentivare l'assunzione di medici e operatori socio-sanitari da inserire tempestivamente nelle carceri sarde, al fine di migliorare la situazione sanitaria all'interno delle strutture penitenziarie».
«Vorrei sapere – la conclusione – se il Governo Regionale è a conoscenza di tutte le criticità precedentemente evidenziate, dato che non sono poche e persistono da molto tempo.
Il mio obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita dei detenuti e degli operatori del settore penitenziario in Sardegna. Il loro ruolo è fondamentale. Un paese moderno deve pensare al reinserimento nella società dei detenuti, alla loro formazione per il mondo del lavoro, e soprattutto alla loro salute, e deve tutelare tutti gli operatori che operano in questo settore».
(Unioneonline/v.l.)