«Nessuna alternativa allo stadio a Sant’Elia». Edoardo Tocco la dice chiara. Poi c’è chi lancia messaggi. Diretti, ma da leggere in controluce. Quella del sole al tramonto a Calamosca, dove i consiglieri regionali Stefano Schirru (Psd’Az) e Alessandra Zedda (Forza Italia) hanno scattato un selfie con il bomber della provvidenza Leonardo Pavoletti. Messaggio del sardista, a corredo: «Forza Pavo. Lo stadio si farà, io ce la metterò tutta». Scrive invece l’ex vice di Solinas: «A proposito del nuovo stadio…Il grande Pavo (c’è)». E qui il significante sono i puntini. I due lo hanno detto in occasione del dibattito sul  nuovo ospedale della città: la decisione deve passare dal Consiglio regionale. Un modo per togliere palla alla giunta, che vuole realizzare la struttura sanitaria lì dove è pensato il nuovo stadio. 

La prima partita nel palazzo di via Roma dove siedono gli onorevoli si giocherà martedì, quando è prevista la discussione delle mozioni del centrosinistra sul piano per gli ospedali. 

«Il piano progettuale» per la nuova casa del Cagliari, sostiene Tocco, «è stato ideato appositamente per l’area che si spinge oltre la fiera, attraverso una variante e la realizzazione del reticolo stradale. Sono stati previsti anche i parcheggi attorno al campo sportivo. L’impianto  è peraltro funzionale alla riqualificazione in chiave moderna dell’intero tassello del rione alla periferia del capoluogo».

La Regione ha avanzato l’ipotesi  Su Stangioni? «Neppure per idea. Sarebbe diseconomico»,  aggiunge Tocco, «scegliere altri spazi per la realizzazione dello stadio, anche perché l’iter è stato già avviato. Il vecchio Sant’Elia rappresenta poi un grande pezzo della storia del Cagliari, che lega l’immagine calcistica al nome del quartiere. E, fattore da non trascurare, in quel rione è attesa anche l’esecuzione del nuovo palasport». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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