«Una goccia nell'oceano. Ma sono queste gocce che formano gli oceani ». Così Madre Teresa di Calcutta era solita rispondere a chi le chiedeva conto dell'opera, spesso nascosta e sottotraccia, delle sue "sisters" nelle baraccopoli di Calcutta.

Gli oltre 600mila euro raccolti da L'Unione Sarda nell'ampia platea formata da semplici lettori, imprenditori locali, professionisti, artigiani e commercianti "per i nostri ospedali in prima linea per l'emergenza Covid-19 " (questo lo slogan della raccolta fondi #lunionefalaforza) si sono trasformati in attrezzature medico-scientifiche andate a rafforzare quella trincea sanitaria che, anche in Sardegna, ha contrastato l'aggressione del Covid-19.

Obiettivi e strategie - «I fondi raccolti», afferma Lia Serreli, direttore generale del Gruppo Unione Sarda, «sono destinati con vincolo modale , legato cioè all'obbligo di rendicontazione, a un ente non profit, per l'acquisto di ausili ospedalieri indicati di volta in volta dalle varie realtà isolane. Con l'obiettivo primario di supportare gli ospedali sardi, dal Brotzu e Santissima Trinità di Cagliari al San Francesco di Nuoro e, in una seconda fase, al Microcitemico e al Policlinico universitario "Duilio Casula" di Monserrato».

Incubatrice da trasporto - Al SS.ma Trinità di Cagliari, ospedale cagliaritano simbolo del contrasto alla diffusione del Coronavirus, è quindi arrivata - nel reparto Ostetricia e Ginecologia - una «modernissima incubatrice da trasporto per neonati Covid o sospetti Covid», precisa Barbara Podda, ingegnere dell'Ufficio tecnico dell'ospedale di via Is Mirrionis. Apparecchiatura che ha fin qui funzionato presso la Terapia neonatale allestita nella tenda, all'esterno del reparto, ma che è già a disposizione per il più vasto sistema di sicurezza per i neonati.

L'elenco
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Cittadelle di speranza - Visitare oggi l'ospedale Santissima Trinità significa rendersi conto di cosa e quanto l'emergenza Covid-19 abbia significato e segnato, in termini di risorse umane e materiali, tutti i presidi sanitari dell'Isola. «E' confortante», dice Sergio Marracini, direttore sanitario del Santissima Trinità, «toccare con mano come queste cittadelle del dolore , spesso anche quello senza speranza, si siano trasformate in centrali della solidarietà ».

«Quella del Gruppo Unione Sarda» - afferma Attilio Murru, direttore amministrativo ATS Sardegna - è stata una donazione importante non solo da un punto di vista quantitativo, ma soprattutto perché si è trasformata in uno stimolo quanto mai gratificante e confortante per tutto il personale sanitario impegnato nella battaglia condotta in questo come in tutti gli ospedali della Sardegna».

Catena di solidarietà - «Il ruolo di mediazione e raccordo è stato svolto dalla Croce Rossa Italiana, sempre in prima linea nella lotta al Covid-19», dice Vittorio Floris, direttore sanitario della sezione sarda. Per completare il quadro delle donazioni, arriveranno apparecchiature di eccellenza che coinvolgerà anche il Microcitemico e il Policlinico di Monserrato.

Paolo Matta

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