Questa mattina, nel corso della seduta della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità - presieduta da Michele Cossa dei Riformatori - è stato fatto il punto sulla situazione attuale, alla luce dell'assegnazione del progetto di legge all'esame delle commissioni dei due rami del Parlamento.

Tra gli obiettivi, quelli di coinvolgere i parlamentari sardi, i capigruppo di Camera e Senato e chiedere al presidente della Regione di interloquire con il Governo per velocizzare l'iter della proposta di legge d'iniziativa del Consiglio regionale "Misure straordinarie finalizzate alla compensazione dei costi dell'insularità della Sardegna", approvata all'unanimità dall'Aula nel corso della seduta Statutaria del 1° febbraio e assegnata alla V Commissione permanente di Camera e Senato.

L'unico articolo di cui è composto il testo, intende riequilibrare il deficit di Pil della Sardegna, quello che l'Istituto Bruno Leoni ha calcolato ammonti a 5.700 euro pro capite l'anno, attraverso l'istituzione di un "Fondo per il riequilibrio e lo sviluppo della Sardegna". Tale fondo sarà alimentato dai finanziamenti pluriennali dell'Unione europea e dello Stato per le politiche di coesione e di riequilibrio delle regioni svantaggiate, marginali e insulari e il fabbisogno complessivo annuale sarà determinato dal "Piano pluriennale complessivo per il riequilibrio e lo sviluppo", presentato e aggiornato annualmente dalla Regione sarda.

La Commissione ha anche stabilito di avviare la collaborazione con l'Università di Cagliari, con la quale è stata stipulata un'apposita convenzione, per le azioni preparatorie per la costituzione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) propedeutico alla costituzione della Macroregione del Mediterraneo occidentale. La stima fatta dall'Istituto Bruno Leoni è in realtà di tipo medio perché la forchetta parte da 3500 euro pro-capite per arrivare a 7500 euro pro-capite. Un dato ancora più significativo se si pensa che il Pil pro capite medio sardo era nel 2020 di 21mila euro, a fronte di un deficit di 5700 euro per ognuno dei nostri cittadini.

All'unanimità, la Commissione ha ritenuto utile procedere con il coinvolgimento dei parlamentari sardi, anche se nessuno di loro fa parte della V Commissione di Camera e Senato. E ha valutato l'importanza di un intervento del presidente Solinas sul presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, e sui ministri dell'Economia, Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, affinché il progetto di legge abbia un iter positivo.

"Il riconoscimento dell'insularità, quando arriverà - commenta Cossa -, non sarà un punto di arrivo ma un punto di partenza ed è necessario che tutti noi, Consiglio regionale e Giunta, abbiamo piena consapevolezza del nostro ruolo e dell'importanza di questo momento storico. Il Recovery Plan è un'occasione unica, imperdibile e irripetibile, anche alla luce del Piano per il Sud illustrato, pochi giorni fa, dal ministro Carfagna: credo che sia responsabilità non soltanto della Giunta regionale ma dell'intero Consiglio capire quali siano gli interventi strategici da fare, e collaborare perché l'individuazione e il prosieguo di questi progetti vada avanti nel modo migliore".

E altrettanta importanza riveste la collaborazione con la Sicilia che nel proprio studio sull'insularità ha utilizzato la stessa metodologia usata dalla Commissione speciale. "La Sicilia - spiega Cossa - potrà essere per noi un importante e validissimo alleato in questo percorso per il riconoscimento del diritto di poterci confrontare con le altre regioni italiane ed europee alla pari, eliminando il gap economico e sociale causato dall'insularità".

Nel corso della seduta sono intervenuti il vice presidente Eugenio Lai (Leu), Dario Giagoni (capogruppo Lega), Giovanni Satta (Psd'Az), Giuseppe Meloni (Pd), Antonio Mundula (FdI), Roberto Caredda (Misto).

(Unioneonline/s.s.)
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