Sarà un punto di riferimento per i 107 comuni che ne fanno parte, per quelle 56 amministrazioni municipali che facevano capo all’ex Provincia di Cagliari, così come per le 28 del Medio Campidano e le 23 dell’ex provincia Carbonia-Iglesias.

Per ora è stata inaugurata la sede in via Giudice Guglielmo, per vedere la nuova Provincia del sud Sardegna all’opera bisognerà attendere le elezioni che si terranno due settimane dopo le amministrative, quando concretamente potrà disporre del personale e del corpo dirigente.

«È questa del sud Sardegna una provincia vasta che ha altri presidi operativi nel Sulcis, nel Medio Campidano e nei centri che nono sono entrati a far parte della città metropolitana di Cagliari», ha spiegato Cristiano Erriu.

È stato Massimo Zedda a ricordare che sia la Città metropolitana che la Provincia del Sud Sardegna «sono enti sani, assolutamente esenti da indebitamenti».

LE POLEMICHE - La sede di via Giudice Guglielmo - lo ha chiarito Giorgio Sanna - «sarà anche un punto di riferimento per i cittadini».

Dopo il taglio del nastro non sono mancate le polemiche.

«L'inaugurazione della sede operativa della nuova" provincia del Sud Sardegna a Cagliari è un evidente spreco di soldi pubblici, una beffa a danno dei Comuni periferici e una violazione dello statuto della stessa Provincia», ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale Ignazio Locci.

Così Salvatore Deidda, portavoce di Fdi-An: «L'inaugurazione della sede operativa della Provincia del Sud Sardegna a Cagliari è una toppa ancora peggiore del buco che hanno creato con la creazione di questa scatola vuota nata dalla riforma disastrosa degli enti locali di questa giunta Regionale. Lo aveva previsto e annunciato con il nostro consigliere regionale Paolo Truzzu, durante il dibattito in aula: una riforma che divide le popolazioni della Sardegna. Seulo e Seui volevano aderire alla Provincia di Cagliari per avere più attenzioni e servizi e poter collaborare con le unioni di comuni attigui. Ma come possono accettare riforme che sballottano i servizi da Nuoro a Carbonia e vedere che i servizi promessi non arrivano?».

Per Michele Cossa, «dopo aver assurdamente stabilito la sede a Carbonia, la provincia del Sud Sardegna apre una "sede operativa" a Cagliari, e questo dopo aver dotato il commissario, proprio all'indomani del suo insediamento, di una sorta di ufficio di gabinetto. Spese ingiustificate alla luce delle residue competenze delle province, la cui inutilità non è stata certo annullata dal referendum costituzionale. Insomma, mentre la Sardegna muore e i suoi giovani migliori sono costretti a fuggire in Spagna e in Polonia per trovare lavoro, il centrosinistra che governa la Sardegna continua a buttare via i soldi dei contribuenti».

Immediata la replica dell’assessore Cristiano Erriu: «I consiglieri regionali di opposizione Cossa e Locci, fieri sostenitori del No nel referendum che ha tenuto in piedi le Province, si lamentano del fatto che le stesse province vengono messe ora nelle condizioni di operare nelle funzioni e nei servizi per i cittadini. Senza costi della politica, con bilanci ridotti, con i conti in ordine e venendo incontro alle esigenze dei territori. Niente burocrazia, niente sprechi, niente clientele e niente assistenzialismo che, semmai, erano propri di vecchie e ben note gestioni. - "Abbiamo ritenuto necessaria l'apertura di una sede operativa multiservizi per non accentrare tutto in un'unica località, distante dalle zone più periferiche della Provincia del Sud Sardegna. È una scelta che vuole venire incontro alle esigenze degli utenti e che non vincolerà in alcun modo il presidente e il Consiglio che saranno eletti nei prossimi mesi, i quali potranno adottare opzioni differenti: vale per questa Provincia come per tutte le altre presenti in Sardegna".

L'assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha tenuto a precisarlo, poco prima del tradizionale taglio del nastro negli uffici di via Giudice Guglielmo, a Cagliari. Poi, in risposta a chi polemizza per questa scelta, ha spiegato: "Chi fomenta gli animi, mette uno contro l'altro i territori dell'intera provincia, che di fatto accorpa tre realtà omogenee ma distanti geograficamente tra di loro. Bisogna ragionare per unire i 107 Comuni che la compongono, non per dividerli ma pensando ad un assetto organizzativo in grado di rispondere alle aspettative dei cittadin». L'assessore Erriu ha sottolineato «l'importanza della presenza del sindaco metropolitano Massimo Zedda (al fianco dell'amministratore straordinario Giorgio Sanna, ndr) perché simboleggia l'apertura della Città Metropolitana verso i territori confinanti, come è d'altronde nello spirito della legge Delrio». E poi ha ricordato che questo ente, come pure la Città Metropolitana, «ha un bilancio sano e gambe forti per camminare. E questo grazie anche alla battaglia vinta nelle scorse settimane contro lo Stato, con Anci e Cal compatte nel sostenere le istanze della Regione. Tra qualche mese, subito dopo le Amministrative, si terranno le elezioni di secondo livello che daranno la corretta rappresentanza politica ai territori delle Province».
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