Eritreo cade da un albero e muore: i suoi organi salvano cinque persone
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Martedì all'alba è caduto da un albero da un'altezza di alcuni metri, all'esterno dell'ex Motel Agip a Pirri, battendo la testa.
Dopo due giorni di coma ieri Alizar Kidar - 20enne eritreo arrivato in città lo scorso marzo a bordo della nave spagnola militare Numancia, al termine di uno dei numerosi sbarchi - è morto nel reparto di Rianimazione del Brotzu. I suoi organi hanno salvato la vita a cinque persone: i reni sono stati trapiantati su pazienti sardi, il cuore e il fegato a Bologna, i polmoni a Padova.
Cosa sia accaduto martedì nel centro di accoglienza è ancora poco chiaro. Secondo una prima ricostruzione degli agenti della squadra volante, intervenuti dopo la segnalazione dei medici del 118 (arrivati per soccorrere il giovane migrante) e dei responsabili della struttura, l'eritreo si stava arrampicando su un albero per fare rientro (o per uscire) nella sua stanza senza passare dalla reception. Ha perso l'equilibrio ed è precipitato, battendo la testa. Sono stati alcuni connazionali a dare l'allarme quando hanno visto l'amico immobile a terra. Kidar è stato soccorso e accompagnato d'urgenza al Brotzu dove è morto dopo due giorni.
Non sarebbero stati raccolti elementi che possano far pensare a un gesto disperato del giovane. L'albero, nelle vicinanze della terrazza che porta alle camere, aveva dei rami spezzati che confermerebbero la caduta accidentale. I migranti - forse per evitare controlli o perché a volte un po' alticci - utilizzerebbero gli alberi per rientrare nelle stanze.