Ucraina, leader Wagner: «Bakhmut è nostra, bandiera russa in municipio»
Bakhmut è ancora sotto assedio.
Ma la battaglia, oltre che con le armi, si combatte con comunicazione e propaganda. Gli invasori stavolta si sono affidati a un video, in cui Yevgeny Prigozhin, il capo della Wagner, ha annunciato di aver issato la bandiera russa sul tetto del municipio, rivendicando che la cittadina del Donbass è "tecnicamente" in mano alle sue milizie private. Immediata la replica di Kiev: tutto falso, la nostra difesa è ancora in piedi. «Non è finita, gli ucraini resistono», la conferma degli Usa. Dopo mesi di scontri violentissimi, che hanno ridotto Bakhmut in macerie e sono costati la vita a migliaia di soldati di entrambi gli schieramenti, i pretoriani della Wagner che guidano gli assalti per conto di Mosca hanno proclamato una vittoria di fatto. Il loro leader, lo “chef di Putin”, si è fatto immortalare con consueta mimetica ed elmetto, imbracciando una bandiera, ripreso da quello che sembra un visore notturno: «2 aprile, 23 in punto. Dietro di me l'edificio dell'amministrazione comunale di Artemovsk (la denominazione russa di Bakhmut). Questa è la bandiera russa e i comandi che hanno preso il municipio e l'intero distretto centrale le posizioneranno», ha annunciato Prigozhin.
Aggiungendo che «tecnicamente abbiamo preso Bakhmut», mentre «il nemico è rimasto nei quartieri occidentali». A seguire anche un gesto più plateale: una dedica, proprio sulla bandiera, alla “memoria” del blogger ultranazionalista Vladlen Tatarsky, ucciso in un attentato in un caffè di San Pietroburgo. I due erano considerati vicini, accomunati dalle ripetute critiche contro il comando militare di Mosca per gli scarsi successi nell'offensiva in Ucraina. La replica di Kiev su Bakhmut è arrivata nello spazio di poche ore. «Il nemico non ha interrotto il suo assalto ma gli ucraini difendono la città con coraggio», ha fatto sapere lo stato maggiore. Mentre il comandante delle forze di terra Alexander Syrsky ha incontrato i suoi soldati proprio in città. Quanto a Volodymyr Zelensky, si è limitato a confermare che il fronte resta «particolarmente caldo».
(Unioneonline/v.f.)