Storie di donne speciali: Ninetta Bartoli, la prima sindaca d'Italia

07 marzo 2024 alle 17:11aggiornato il 07 marzo 2024 alle 17:12

Proprio in questi giorni, 78 anni fa, veniva eletta la prima sindaca d’Italia e accadeva qui in Sardegna. Era il 10 marzo 1946 e a Borutta, in un’Italia ancora non repubblicana, non ebbero dubbi. Fu un plebiscito a incoronare la nobildonna Antonia Bartoli, per tutti Donna Ninetta.

Ninetta nasce nel 1896 in una famiglia benestante. Come tutte le ragazze di buona famiglia, ha la possibilità di studiare. Lo fa in Collegio a Sassari. In città approfondisce la sua formazione, compie attività benefiche e frequenta la Parrocchia. E proprio in quegli anni, decide che vuole essere centrale nella sua comunità.

Negli anni della guerra fa nascere la Latteria del Meilogu, diventa presidente delle Dame della Carità e frequenta sempre di più la Democrazia Cristiana. Finché nel ‘46, quando ha la possibilità di farlo, si candida a sindaco e vince con l’89 per cento dei consensi: 332 su 271 votanti

Nei suoi 12 anni di mandato, trasforma Borutta: costruisce l’acquedotto, il sistema fognario, fa arrivare in paese la corrente elettrica, tira su asili e scuole affinché le mamme possano lavorare. E restituisce l'antico splendore al monastero di San Pietro di Sorres.

Una donna illuminata, molto vicine nelle idee e nell'operato alle altre 10 donne elette sindache, in tutta Italia, nel 1946. Due erano sarde. Insieme a Ninetta Bartoli si ricorda anche Margherita Sanna, la maestra antifascista di Orune.

La sua vita e quella di tante altre in “Storie di donne speciali”.