Storie di donne speciali: Marisa Sannia, prima sarda a Sanremo

05 marzo 2024 alle 22:20aggiornato il 06 marzo 2024 alle 14:06

C’è una canzone del 1969, si intitola “La compagnia”, Mogol la scrisse per Marisa Sannia. Francesca Figus comincia da qui, da quelle parole – “canzoni e fumo, ed allegria, io ti ringrazio sconosciuta compagnia” – per raccontare l’artista. Perché Marisa Sannia è stata prima di tutto una donna libera, libera e forte, e bellissima.

Nasce a Iglesias il 15 febbraio del 1947. Cresce a Cagliari. Campionessa di basket, c’è chi se la ricorda ancora, tra gli ex ragazzi di viale Merello, giocare a basket nel campetto in cemento dei Salesiani. Arriverà fino in Nazionale, a lottare per gli Europei, in Bulgaria.

La musica succederà per caso. Un concorso per voci nuove, Sergio Endrigo che le regala il brano “Tutto o niente”, il debutto in tv, “Scala Reale”. “Canzonissima”. “Festivalbar”. Sanremo. È la prima sarda nella storia dell’Ariston. Canta con Ornella Vanoni. La canzone è “Casa Bianca” di Don Backy. Pietro Germi ne farà la colonna sonora di “Alfredo Alfredo”. Maris Sannia ha 21 anni. Vende 500 mila copie. E anche con quella minigonna così audace è naturalmente elegante, e discreta. Perché proprio dell’eleganza e della discrezione Marisa Sannia farà la sua cifra.

A Cagliari torna spesso, a Cagliari si sposa, a Cagliari nasce sua figlia. Studia il sardo. "Questa lingua antica, ma familiare, carica di sensualità, mi affascinava e mi coinvolgeva nel ricordo di cose lontane, dimenticate, quasi, che tenevo nascoste dentro il cuore". Il poeta Montanaru, l’artista Maria Lai, lo scrittore Francesco Masala diventano l’anima delle sue composizioni. Oggi potremmo parlare di world music, certamente di contaminazione, coraggiosa, tra tradizione e futuro. Marisa Sannia muore il 14 aprile del 2008. Senza clamore, lavorando sino alla fine, con meraviglioso riserbo.

Quella canzone del 1969, “La compagnia”, storia di un amore finito da dimenticare, una notte, in un bar, donna libera e forte che sfida le convenzioni, la canteranno poi Lucio Battisi, i Tazenda, Mina. E Vasco Rossi.

La sua vita e quella di tante altre in “Storie di donne speciali”.