Scuola, appello alla Todde dei 106 docenti idonei al concorso 2020: «Noi discriminati, subito lo scorrimento delle graduatorie»
Hanno superato le prove del concorso ordinario nell’ormai lontano 2020, ma 106 insegnanti sardi della scuola primaria ancora non sanno se e quando potranno essere assunti a tempo indeterminato. Prima ci si è messo il Covid: tre anni di ritardo nelle assunzioni in tutta Italia, al settembre 2023, con graduatoria ad esaurimento valida due anni, poi - solo in Sardegna - si sono aggiunti rallentamenti burocratici e la graduatoria è stata pubblicata un anno in ritardo. Così, nell'Isola, restano sospesi nel limbo 106 maestre e maestri idonei che, a causa dei bandi 2024 previsti nel PNRR, si ritroveranno in coda ai vincitori del nuovo concorso, senza aver usufruito del secondo anno di validità della graduatoria di merito. Pesantemente discriminati rispetto ai colleghi delle altre regioni. La vicenda era approdata, senza esito, anche in consiglio Regionale, nella precedente legislatura. Ora gli ‘’Idonei 2020” si appellano alla presidente Todde con una lettera accorata.
Nel video le testimonianze delle insegnanti, Maria Paola Loddo, Claudia Deidda e Daniela Medda.
La lettera:
“Buona sera Sig.ra Presidente Alessandra Todde siamo gli idonei primaria 2020, le scriviamo nella speranza che lei possa aiutarci a risolvere una situazione che vede calpestati i diritti di noi docenti di scuola primaria e che richiede uno sforzo politico affinché possa essere risolta. I docenti idonei del concorso ordinario 2020 vivono una situazione di stallo insostenibile. Nonostante abbiano superato prove selettive e atteso con pazienza, si trovano di fronte a un muro di indifferenza. A causa di ritardi nelle prove d'esame e nella pubblicazione delle graduatorie, i docenti della regione Sardegna, hanno visto sfumare l'opportunità di entrare in ruolo già nel 2022/2023. Ora, con i nuovi concorsi legati al PNRR, rischiano di essere definitivamente tagliati fuori o di essere assunti solo in minima parte. È inaccettabile che i posti disponibili vengano accantonati per futuri bandi, relegando gli idonei a una condizione di precarietà prolungata". "Abbiamo superato un concorso, la nostra graduatoria è ad esaurimento ed abbiamo il diritto che venga utilizzata fin da subito, un impegno che la politica sembra non voler onorare. L'articolo 4 della Costituzione garantisce a tutti il diritto al lavoro. Noi chiediamo semplicemente che questo diritto venga rispettato. La nostra professionalità non può essere messa in stand-by. Ogni anno di attesa è un anno di esperienza perduta per le scuole e un danno per le nostre famiglie. Se i docenti idonei venissero costretti a limitarsi a supplenze annuali, le conseguenze sarebbero disastrose: una scuola meno stabile, meno attrattiva per i giovani e con maggiori difficoltà a garantire un'istruzione di qualità. È un rischio che il Paese non può permettersi. Cosa chiediamo? Lo scorrimento immediato delle graduatorie 2020; la fine dell'accantonamento di posti per futuri concorsi; il riconoscimento del nostro diritto a un lavoro stabile e dignitoso. Non siamo numeri, siamo professionisti. Chiediamo di essere ascoltati e di vedere riconosciuto il valore del nostro impegno. La scuola italiana è in particolare quella sarda, ha bisogno di noi. La ringraziamo anticipatamente dell'attenzione e di quanto potrà fare per noi”.