A Sadali la risacca dell'onda creativa di AdobiArtis

15 maggio 2025 alle 11:41aggiornato il 15 maggio 2025 alle 11:42

A Sadali la risacca dell'onda creativa di "AdobiArtis" ha lasciato i suoi tesori d'arte: murales, quadri, sculture, poesie, racconti e tanto di più. AdobiArtis ha portato energia, sorrisi e giovani, tanti giovani creativi tra le vie del favoloso centro storico. La manifestazione culturale nata da una nostalgia, un bel ricordo di Franco Pilia che già venticinque anni fa aveva portato nel piccolo centro della Barbagia di Seulo un collettivo artistico, antesignano di AdobiArtis.

Franco Pilia a Sadali lo conoscono tutti, per la sua anima rock e l'attitudine a coltivare umanità e bellezza. Questa volta a seguirlo nell'impresa, fino in fondo, sono stati l'amico di Seulo Mauro Marci per l'organizzazione e a ruota, alla cambusa Ireneo e Iliano; Laila e Paolo pronti a coadiuvare ogni necessità o imprevisto. Oltre quaranta gli artisti che hanno risposto alla chiamata. Tra loro: Tonino Loi, ha realizzato un'opera dedicata al flagello subito dal popolo palestinese, trascrivendo a margine del dipinto, realizzato nei colori della bandiera della Palestina, il monito di Moni Ovadia «Chi tace diventa complice». Mattia Piras e l'autoritratto con la maschera tradizionale di Sadali-Su Pimpirimponi. I murales, di Laila della Torre e di Musiu; la scarpa rossa contro i femminicidi di Paolo Mura-Cherubino Mungianu-Angelo Argiolas; la panchina biologica di Nienna; le sculture lignee di Cesare Chillotti e Guido Ghiani, la Dea Madre di Luigi Pillitu.

La poetessa Anna Borghi ha scritto un racconto dell'esperienza di AdobiArtis. I talenti si sono espressi in molteplici forme con Civo Lerie storie a manovella, Silvia Giorgi del Teatro Cinquequattrini. Energia e cuore per un'esperienza se non proprio unica, decisamente poco comune del dono e della relazione, ben oltre come descritto dall'antropologo Marcel Mauss, del semplice dare-ricevere-scambiare. Ecco allora che il dono ha rappresentato un elemento essenziale nella costruzione della relazione con le collettività in diverse società antiche. Neppure un centesimo speso in pubblicità: tutto si è svolto nella gratuità. Franco Pilia: «È stata un'esperienza corale, possibile grazie all'impegno di tutti, per questo ringrazio i collaboratori che si sono messi al servizio di questa straordinaria esperienza».