Processo Grillo, dovrà presentarsi in aula a Tempio il teste norvegese

02 dicembre 2024 alle 14:05aggiornato il 02 dicembre 2024 alle 14:06

Sarà citato con la procedura della rogatoria internazionale, per l’udienza del 17 febbraio, il teste norvegese del processo Grillo. Lo ha stabilito il Tribunale di Tempio, collegio presieduto da Marco Contu, accogliendo le richieste dei difensori di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Oggi è emerso che, in realtà, gli è stata correttamente notificata in Norvegia la citazione per l’udienza di oggi, ma l’atto è stato perfezionato in ritardo.

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Le difese insistono: il testimone, minorenne all’epoca dei fatti, deve spiegare al giudice che cosa è successo nell’estate del 2018 in Norvegia. Stando alle dichiarazioni del padre del giovane (un noto uomo politico norvegese) la presunta vittima del caso Grillo chiese scusa al ragazzo «in presenza di molti amici per avergli rivolto le accuse di violenza sessuale». Le istanze dei difensori di Ciro Grillo e dei suoi amici hanno trasformato ormai il processo in un caso internazionale.

Il padre del testimone ha reagito con durezza alla notizia delle accuse di violenza sessuale rivolte al figlio in Italia, perché la vicenda si era risolta – secondo le sue dichiarazioni – in un clamoroso marciaindietro della presunta vittima. Oggi l’interprete di alcune chat, rispondendo alle domande degli avvocati Mariano Mameli e Antonella Cuccureddu, ha spiegato il significato di diverse parole in inglese. Il processo prosegue il 16 dicembre.

Nel video l'intervista a Mariano Mameli, avvocato difensore di Francesco Corsiglia.