Pratosardo senza pace: zona industriale “conquistata” dalle mosche e dalla puzza
«Questo è quello che succede tutti i giorni: siamo ricoperti dalle mosche, anche in pieno mese di novembre», confessa Peppe Mattu, storico imprenditore barbaricino che da parecchi anni ha deciso di investire sulla zona industriale di Pratosardo.
Un’area che non trova pace. Rapine, insicurezza, calo degli affari. Le imprese, però, da questa area dimenticata di Nuoro scappano anche per altre ragioni. L’odore nauseabondo e le mosche in arrivo dal discusso impianto di compostaggio rendono terrificante anche una fugace sosta. Figuriamoci una permanenza lavorativa prolungata. Così, per Pratosardo è notte fonda. Mattu prosegue: «Qui è tutto fermo perché nessuno si azzarda a fare investimenti a causa di questo problema degli odori e dell’impianto di compostaggio». Letizia Pittorra avvalora, da quella struttura che ospita alcuni campi da padel: «Oramai passo le giornate ad ammazzare mosche. Sono ovunque».
Le aziende chiudono, gli imprenditori scappano da una zona industriale che definiscono “invivibile”. Giampiero Pittorra, presidente degli operatori di Pratosardo, fa un appello: «L’impianto di compostaggio è diventato un “moschificio” e un “odorificio”. Non possiamo più lavorare in queste condizioni. Chiediamo alla Provincia analisi su questo centro, quindi una disinfestazione immediata».
Gli intervistati sono: Peppe Mattu, imprenditore; Letizia Pittorra; Giampiero Pittorra, presidente operatori Pratosardo
