Pier Ferdinando Casini: «Italia in serie A? Grazie alla prima Repubblica»
Pier Ferdinando Casini, ospite di Radar su Videolina, sottolinea la percezione positiva dell’Italia all’estero ma avvisa sui ‘’meriti’’ del Governo: «Se Giorgia Meloni dice che l’Italia è in serie A, il merito è dei grandi della prima Repubblica. Dalla DC al Psi di Craxi. Il punto vero semmai non è dove sta l’Italia, ma se creiamo l’Europa. Mi preoccupa quello che Meloni ha detto in Parlamento, e cioè di essere contraria alle decisioni a maggioranza in sede europea. Vogliamo un’Europa che faccia meno cose e meglio. Ma poi non le diamo gli strumenti. Il vincolo dell’unanimità contraddice le nostre richieste di maggiore tempestività nelle decisioni»
Guardando al futuro, l’Europa di ieri appare più forte di oggi: «Nel ‘55, quando sono nato, l’Europa produceva più del 50% del Pil del mondo. Oggi siamo a meno del 20. Quindi, se non facciamo l’Europa unita, siamo del tutto irrilevanti. Oggi è tutto messo in discussione»
Casini è severo con la politica di oggi: «I partiti sono partiti personali, non c’è formazione di classe dirigente. La gente non va a votare perché non c’è più la possibilità di scegliere i propri parlamentari. Oggi va in Parlamento l’amico del leader. Ed ecco che l’astensionismo cresce. Con l’antipolitica»
