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Modi di dire in sardo sul canto, mentre tutti guardano Sanremo
10 febbraio 2023 alle 11:58
Sanremo è in corso e un detto sardo ci dice che è vietato cantare a tavola. Ma sono tanti i modi di dire che riguardano il canto e il cantare.
Eccone alcuni:
- "Cantai s’alleluja ae unu" che dal sardo all’italiano significa "cantare a uno l’alleluja". È un modo di dire utilizzato quando qualcuno rimprovera qualcun altro con termini così solenni da lasciarlo senza parole.
- "Chen‘e dinai no si càntat missa", ossia: "Senza soldi non si dice messa". Un modo di dire che pone l’accento sul fatto che qualsiasi lavoro va pagato.
- "‘Nci bòlit un’annu a ddu fai cantai e dèx’annus a ddu fai citiri" è un modo di dire che si usa per quelle persone timide e che parlano poco, ma che quando parlano non finiscono più e infatti la traduzione è "ci vuole un anno per farlo cantare e dieci anni per farlo stare zitto".
- "Chini pàpat e càntat, ciorbeddu dd’ammàncat” che tradotto vuole dire: "A chi mangia e canta manca il cervello", per far intendere che a tavola bisogna comportarsi con un certo decoro.
- "A chini càntat in mesa, conca de pagu firmesa” (Chi canta a tavola ha una testa che funziona poco)
- Ecco che gli ultimi due detti combinano la cena al canto proprio come Sanremo riesce a unire la musica al momento in cui ci si siede a tavola dopo una lunga giornata. Quindi non cantante mentre state mangiando, lo dicono i detti sardi.