Lo scandalo Maccheronis, dopo la siccità vietato invasare

13 dicembre 2024 alle 15:36aggiornato il 13 dicembre 2024 alle 15:41

Una beffa, un paradosso, una presa in giro. Sindaci e gestori del bene acqua non usano mezzi termini. Dopo una primavera-estate-autunno difficilissimi causa siccità, la diga di Maccheronis a Torpè ha finalmente iniziato ad invasare.

Dopo aver toccato il minimo storico, 300mila metri cubi a inizio di novembre, oggi ci sono 4 milioni e mezzo di metri cubi. Ancora ben poca cosa rispetto alla capienza massima di oltre 22 milioni ma fa ben sperare in una inversione di tendenza. Peccato che sulla diga incomba, da anni, un piano di laminazione con il divieto di invasare oltre la metà della capienza. Insomma una volta superati i 10-11 milioni, bisognerebbe scaricare l’acqua in mare. Una situazione ridicola se si pensa a quanto patito di recente, soprattutto sul fronte agricolo e della stagione turistica. Risulta praticamente inutile aver realizzato tre enormi paratoie, le più grandi d’Europa che in caso di allerta meteo permetterebbero di vuotare l’invaso in sei ore, mentre prima ci volevano diversi giorni.

La protesta è corale. Da Ambrogio Guiso presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale a Salvatore Ruiu sindaco di Posada tutti chiedono la stessa cosa: via quel piano.