La grande lezione di Sebastiano di Tortolì, in un mondo costruito per persone senza disabilità

08 novembre 2022 alle 20:00aggiornato il 08 novembre 2022 alle 20:02

Attraversare la strada, percorrere un marciapiede, prendere l'autobus. Tutte azioni che la maggior parte delle persone compie senza pensarci. Una battaglia quotidiana per chi vive con una disabilità. Sebastiano Pili, 42 anni, tortoliese, sa bene cosa significa.

Un ragazzo curioso, impegnato in mille attività. E che non le manda a dire e combatte per i suoi diritti e di coloro che si trovano nella sua stessa situazione. Affronta le difficoltà quotidiane con il sorriso e tante passioni. Come quella per il volo e il calcio. Certo ammette «non è facile, ma ormai ci ho fatto l'abitudine». A non poter prendere l'autobus quando lo desidera perché non tutti hanno le pedane per i disabili. Sebastiano ama il mare. Lo vede dalla spiaggia perché spesso le passerelle arrivano sino a metà e se non ha un aiuto non riesce da solo con la sedia rotelle sulla sabbia. 

Nelle vie centrali la situazione non migliora: i marciapiedi di Corso Umberto sono impercorribili, Sebastiano o chi lo accompagna è costretto a passare nella corsia delle auto. Il viale Mons.Virgilio è un percorso a ostacoli: tra la fine del marciapiede e la strada spesso ci sono veri e propri gradini.

Sebastiano lotta ogni giorno in un mondo costruito per le persone senza disabilità.

Federica Melis