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Indignazione dopo l'uccisione di 5 giornalisti a Gaza, Israele si scusa
26 agosto 2025 alle 13:50
Gaza City, 26 ago. (askanews) - Le immagini girate dall'interno dell'attacco del 25 agosto all'ospedale Nasser di Gaza City: due missili israeliani sparati da un carro armato a pochi minuti l'uno dall'altro, il secondo quando i soccorritori erano già arrivati. Venti i morti, di cui 5 giornalisti che lavoravano per Reuters, Al Jazeera, Associated Press, e altri media, fra loro anche una fotoreporter, Mariam Dagga, impiegata da AP. Una nuova strage che provoca reazioni indignate.Questa volta il governo israeliano ha reagito esprimendo rammarico e parlando di un errore, con un breve comunicato solo in inglese a firma del premier Benjamin Netanyahu. L'esercito israeliano annuncia una inchiesta: non è chiaro chi abbia dato l'ordine di sparare. Ma anche le Nazioni Unite insistono: indagare non basta dice Thameen al-Kheetan, portavoce dell'ufficio diritti dell'Onu. "Abbiamo visto e documentato molti attacchi inaccettabili contro i giornalisti palestinesi, almeno 247 sono stati uccisi dal 7 ottobre 2023, sono gli occhi e le orecchie del mondo e devono essere protetti. Queste indagini devono produrre risultati, ci deve essere giustizia, finora non abbiamo visto né risultati né misure per identificare i responsabili".L'ultima strage di giornalisti prima di questa, l'11 agosto, aveva ucciso un intero team della tv qatariota al Jazeera, quattro persone fra cui un volto noto, il 28enne Anas al-Sharif. In quel caso Israele aveva rivendicato apertamente l'attacco mirato alla tenda in cui lavoravano fuori dall'ospedale Al-Shifa, asserendo che al-Sharif era in realtà un agente di Hamas.La strage del 25 agosto ha scatenato indignazione dall'Onu, dalle associazioni umanitarie e da molte cancellerie internazionali fra cui i governi di Londra e Parigi. Tutti chiedono il cessate il fuoco. Ma il governo Netanyahu continua a non rispondere alla proposta di tregua avanzata ormai più di una settimana fa con l'accordo di Hamas, prigionieri palestinesi contro i 50 ostaggi israeliani morti e vivi ancora non restituiti. Invece intensifica l'offensiva su Gaza City con l'obbiettivo dichiarato di prendere il controllo di tutto il nord della Striscia.