Il popolo sardo abbraccia Gigi Riva: folla alla camera ardente

23 gennaio 2024 alle 16:29aggiornato il 23 gennaio 2024 alle 16:45

Da un lato la famiglia: i figli Nicola e Mauro, con le sue nipoti Virginia, Ilaria, Sofia, Gaia e Cecilia.  Sull’altro gli ex compagni dello storico scudetto del 1970.  Al centro il feretro di Gigi Riva, il campione che se n’è andato. Ad avvolgerlo, adesso, c’è una maglia rossoblù. Fuori, in fila, migliaia di sardi che vogliono omaggiare il loro mito, morto all’età di 79 anni, tradito da un cuore che faceva le bizze e nessuno lo sapeva.

Il suo popolo, quello che aveva scelto è arrivato in massa, silenziosa e deferente, nella camera ardente allestita per Rombo di Tuono nell’atrio della tribuna della Unipol Domus. Accanto a dove sorgerà lo stadio che porterà il suo nome: il Gigi Riva. 

L’attesa è lunga, al momento c’è da aspettare anche un’ora. Forse di più.  La si affronta. Poi si entra. E all’interno, al cospetto delle spoglie mortali della leggenda del calcio italiano, c’è l’obbligo di riservatezza, la stessa che ha contraddistinto Riva in vita: qualcuno prova a estrarre lo smartphone, per scattare una foto al leadwall con foto e sciarpe. Viene fulminato dagli addetti alla sicurezza e indotto a riporre l’apparecchio in tasca. 

C’è la folla, a Sant’Elia. Nel primo giorno di lutto per Cagliari e la Sardegna. Domani si attende l’ondata oceanica, alla basilica di Bonaria: i funerali di Gigi Riva sono fissati per le 16.