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Garden of the Gods, in Colorado il "Giardino degli Dei" è gratuito
26 settembre 2025 alle 15:45
Denver, 26 set. (askanews) - Qui si andava a caccia di mammut e, 15 mila anni fa, chi abitava da queste parti è stato il primo fortunato turista del Giardino degli Dei con i suoi panorami mozzafiato: il Colorado vanta infatti una delle geologie più diversificate. Il popolo della Roccia Rossa, i Nuu-ciu (o Ute) ha una forte presenza nel luogo: hanno sempre considerato questa regione casa e ne sono gli abitanti originari. Ma anche altri nativi americani hanno legami con il parco. Siamo al Garden of the Gods Visitor & Nature Center, una delle mete consigliate da Brand Usa, Visit Colorado e Visit Colorado Springs. Tutto ebbe inizio durante l'era glaciale del Pleistocene, ma la svolta fu nel 1879, quando il generale William Jackson Palmer, fondatore di Colorado Springs, esortò ripetutamente il suo amico Charles Elliott Perkins, a capo della ferrovia "Q", a stabilire una sede nel Giardino degli Dei e a costruire la sua ferrovia fino a Colorado Springs. "La Q" non vi arrivò mai, ma Perkins acquistò 240 acri nel Giardino degli Dei per costruirvi la sua residenza estiva. Quando morì, i suoi figli lo cedettero il "giardino" alla città di Colorado Springs, esaudendo la volontà del padre: l'accesso sarebbe stato libero e il parco protetto, con tante cose da raccontare.Nel 2008, il centro ha annunciato la scoperta dell'unico fossile conosciuto al mondo di una specie di dinosauro completamente nuova, Theiophytalia Kerri. Theios ha origine greca e significa "appartenente agli dei", phytalia vuol dire "giardino" e kerri onora il nome dello scienziato che per primo scoprì questo cranio di 125 milioni di anni fa nel Garden of the Gods Park. Il suo inizialmente è stato un caso di identità errata. Nel 1878, il professor James H. Kerr del Colorado College trovò quelle che credeva essere "parti di 21 diversi mostri marini". Kerr scrisse della sua scoperta ai colleghi dell'est e catturò l'attenzione di OC Marsh, un famoso paleontologo dei dinosauri dell'Università di Yale. Da lì, numerose vicissitudini, finché si arrivò all'identificazione nel nuovo millennio.Ma quello che colpisce di questo parco è, oltre alla gratuità dell'ingresso, un grande negozio che offre non i classici souvenir ma ceramiche e gioielli realizzati dai nativi americani, articoli da regalo geologici e persino il Monopoly di Colorado Springs, leggendaria città della corsa all'oro di Pike's Peak.Servizio di Cristina GiulianoMontaggio di Linda VerzaniImmagini askanews