Eni taglia il personale a Porto Torres, sciopero al deposito: «Qui si rischia la tragedia di Calenzano»

10 novembre 2025 alle 11:30

«Questa vicenda ha bisogno di giustizia», è il commento dei segretari territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Cisl, Gianfranco Murtinu, Davide Tilocca e Giovanni Tavera, nella prima giornata di sciopero, questa mattina, con presidio davanti ai cancelli del deposito Eni Spa, nell’area industriale di Porto Torres. La società Eni ha ridotto il personale dell’azienda di tre unità con conseguente rischio per la sicurezza delle persone  e degli impianti. Nello stabilimento di via Marco Polo anche le Rsu aziendali, il sindaco Massimo Mulas, la presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari, Simona Fois. La seconda giornata di astensione dal lavoro è in programma venerdì il 14 novembre. «Tre operatori sono stati prelevati facendoli passare come volontari, - sostiene Murtinu, Filtem Cgil - operatori di Porto Torres trasferiti nell’impianto Rho, in provincia di Milano, per tentare di tamponare una situazione di difficoltà in quello stabilimento, ma così peggiorano le condizioni di sicurezza del sito locale con cinque operatori costretti a svolgere il lavoro di dieci unità. Una cosa che ci preoccupa moltissimo – aggiunge Murtinu - sia per il funzionamento del deposito sia per la sicurezza e se l’azienda ha deciso di sguarnire questo sito significa che non ha interesse e dimostra la volontà di chiudere». 

Nel video l'intervento di Davide Tilocca, segretario territoriale Femca Cisl.