Omicidio di Cinzia Pinna, i legali dell'altro indagato: "Lui non c'entra niente"

24 settembre 2025 alle 17:47aggiornato il 24 settembre 2025 alle 17:47

«Ci auguriamo che quanto emerso dimostri l’estraneità del nostro cliente a questa vicenda. Si sente accusato di una storia enorme senza avere la minima idea di cosa sia successo». 

Così gli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani, che difendono il giovane lombardo di 26 anni accusato di occultamento di cadavere nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Cinzia Pinna, la trentatreenne di Castelsardo che risultava scomparsa dallo scorso 11 settembre: nel pomeriggio, dopo un lungo interrogatorio, l’imprenditore del settore vitivinicolo, Emanuele Ragnedda, ha confessato il delitto e fatto trovare il corpo della vittima, all’interno della sua tenuta, nelle campagne tra Arzachena e Palau. 

Il presunto complice, fin dal primo momento,  si è detto del tutto estraneo ai fatti. «Ma in una prima fase Ragnedda», dicono gli avvocati, «avrebbe detto di essere stato aiutato dal ventiseienne. Ma lui non c’entra niente».