A Gianni Delogu nel 2017 diedero pochi giorni di vita. Il trapianto di fegato al Brotzu fu per lui l'ultima chance, ma senza nessuna garanzia di successo. Andò bene, anche grazie alla perizia all'équipe di Fausto Zamboni, che di vite come la sua ne ha salvate molte centinaia.

Quando rinacque, a 62 anni, riprese in mano quell'idea lasciata in un cassetto per molto tempo: progettare impianti per la sanificazione che sconfiggessero virus e batteri, soprattutto in ambito ospedaliero e aeroportuale. Così assieme al suo commercialista ha creato la Sanycar che poco prima dell'emergenza coronavirus ha preso il volo, anche grazie alla fondamentale consulenza della Touché consulting di Massimo Cugusi che gli ha aperto la porta di molti mercati nazionali e internazionali.

La pandemia è stata uno straordinario acceleratore, l'opportunità perfetta, la più classica occasione giusta al momento giusto. E così Sanycar è atterrata prima all'aeroporto di Cagliari, poi in molti altri scali nazionali e con le sue apparecchiature sanifica i carrelli per i bagagli, le vaschette dove si posano oggetti e trolley prima di passare i controlli.

Poche settimane fa grazie all'accordo con TraWell Co, azienda quotata in borsa e leader mondiale nei servizi di protezione e rintracciamento dei bagagli, ha ampliato il suo raggio d'azione. Ora Sanycar opera in dieci nazioni e ha dealer in 82 stati. Un boom figlio di una grande idea, di capacità imprenditoriali, di sinergie e di una favorevole congiuntura internazionale. Sanycar opera in partnership con molte aziende sarde, che la supportano nella componentistica, e conta di moltiplicare il numero di occupati nei prossimi anni.
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