Ci sono circa dieci chilometri di gallerie, grotte, rifugi e cavità che corrono sotto Cagliari.

La commissione della federazione di speleologia sarda nell'ultimo censimento ne ha individuato 250 (limitandosi a considerare quelle con una lunghezza minima di cinque metri).

I quartieri che più di altri sono attraversati da questa rete sotterranea sono quelli storici: Marina, Castello e Stampace. Ma considerare questa come una parte dimenticata della città sarebbe un errore.

L'attenzione per quel che accade a decine di metri di profondità è molto alta: associazioni culturali e turistiche pensano a come valorizzare questi luoghi e alcuni speleologi immaginano di poter trasformare una stazione sotterranea in una palestra nella quale simulare l'ambiente di una grotta.

Si tratta di Opera 211, la stazione alla quale si accede da via Cinquini e arriva sotto il castello di San Michele.

Il servizio su L'Unione Sarda domani in edicola.
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