Cercansi bagnini nelle spiagge italiane, a Cagliari il trend è inverso: le voci dei balneari

14 marzo 2023 alle 21:59

Anche se la Sardegna in questi giorni è in balia di forti venti freddi, la stagione estiva è comunque alle porte.E lo sanno bene i titolari degli stabilimenti di Cagliari che anche quest’anno dovranno fare i conti con la mancanza di bagnini e stagionali. La preoccupazione che le torrette fronte mare rimangano vuote c’è e le ricerche sono già in corso da tempo. Se però nel resto d’Italia l’allarme è massimo, nell’Isola la situazione sembra essere più distesa. «Negli ultimi 30 anni non abbiamo mai avuto difficoltà nella selezione del personale. Il 2022 però è stato davvero difficile», confessa Gilberto Picasso, dello stabilimento D’Aquila. 

Quest’anno però ci sarebbe un «incoraggiante miglioramento», dato dai curriculum – seppur pochi – che sono stati inviati alle strutture già da tempo. E il problema alla base della mancanza di bagnini non sarebbe legato agli stipendi o a contratti “fantasma”, come invece si potrebbe pensare. «I brevetti non mancano, in Sardegna i corsi vengono svolti regolarmente. E le retribuzioni, anche se non sono alte, si aggirano intorno ai 1.500 euro al mese. Non è improbabile che il reddito di cittadinanza abbia esasperato le problematiche, già esistenti».

È dello stesso parere Angelo Cerina, amministratore unico del Lido: «Questo problema c’è da anni ma alla fine riusciamo sempre a trovare una soluzione, non ci siamo mai trovati davvero con l’acqua alla gola. Quella dei bagnini è una categoria con una qualifica importante e chi decide di intraprendere questa strada sono persone consapevoli del fatto che il loro è un lavoro stagionale».

(Unioneonline/v.f.)