Arrestati i fratelli Luppino, fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro
Hanno protetto la latitanza decennale di Matteo Messina Denaro, assistendolo in svariati modi, aiutandolo a tenere vivo il sistema di comunicazioni con l'esterno e contribuendo così in modo decisivo a mantenere il boss al vertice della mafia trapanese nonostante la vita in incognito. Con queste accuse i carabinieri del ROS e del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani e i poliziotti del Servizio Centrale Operativo hanno arrestato i fratelli Antonino e Vincenzo Luppino, entrambi indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, reati aggravati dall'essere stati commessi al fine di avvantaggiare Cosa Nostra.
Un'accusa che riguarda anche il padre Giovanni Salvatore (attualmente detenuto e sottoposto al giudizio abbreviato innanzi il Gup di Palermo).Gli accertamenti grazie all'analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, immagini di videosorveglianza ed evidenze scientifiche hanno consentito di acquisire gravi indizi in merito alle attività illecite svolte dai fratelli Luppino per proteggere la latitanza del capo mafia trapanese.