Addio a Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia: un rapporto speciale con la Sardegna
È morto Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia. Aveva 94 anni. Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si era stabilito a Milano. Era molto legato alla Sardegna che ha descritto e raccontato con i suoi scatti. Rapporto speciale Resta a futura memoria il suo Reportage in Sardegna 1968-2006 curato da Daniela Zedda, altra grande fotografa, con la quale ha condiviso una parte significativa del suo percorso. Berengo Gardin ha raggiunto l’Isola a più riprese nel secolo scorso sin dagli anni Cinquanta. Nel volume sono raccolti gli scatti del reportage del 1968, accompagnati da altri eseguiti a Cagliari nel 1981 e un servizio realizzato nell’isola nel 2006. Attraverso il suo sguardo ha immortalato una Sardegna sospesa tra passato e presente, mettendo in evidenza i tanti contrasti nel difficile processo di sviluppo. La sua attenzione è rivolta alla gente comune, alla vita quotidiana, all’attività nelle campagne, ai ritmi del contesto rurale. Quadri sempre molto equilibrati e rispettosi. Andava alla ricerca di scenari nascosti e segreti a bordo di una piccola auto con la quale ha raggiunto molti paesi per incontrare le persone e dialogare con loro. Voleva conoscere nuovi mondi, lo slancio che lo ha sempre ispirato e accompagnato. Uno sguardo curioso. Anche i nuraghi hanno richiamato il suo interesse.
“Segrete corrispondenze suscitano le foto di Gianni Berengo Gardin: i tre pastori della Marmilla piantati nella terra fin dalla preistoria rimandano ai bétili mammelluti di “Tamuli”, come la circolarità della Tomba dei giganti di “Coddu Ecciu” parla la stessa lingua del “ballu tundu” campestre a Lula”, ha scritto il giornalista Pasquale Chessa. Tanti viaggi e mostre in Sardegna: al Teatro Lirico e nella sede della Fondazione di Sardegna a Cagliari. Le sue fotografie sono memorie vive della sua vita e della sua straordinaria avventura professionale. Ha raccontato la Sardegna e il mondo dimostrando che la fotografia è una grandissima e preziosa forma d’arte