«Vola più alto che puoi, fratello». Con queste parole e un’immagine che li ritrae assieme, uno dei suoi amici più cari ha voluto salutare sui social Mariano Olla, il 16enne trovato morto ieri all’alba nella spiaggetta di Sant’Elia a Cagliari in circostanze ancora avvolte dal mistero.
Un ricordo volato veloce da un profilo Instagram all’altro tra i ragazzini che a Sestu e Cagliari conoscevano la vittima. Insieme a una sfilza di “rip” e immagini piene di cuoricini che restituiscono il ritratto di un adolescente inquieto. Ma anche tanta, tantissima rabbia: «A voi che non lo avete aiutato tanto vi troviamo state tranquilli pezzi di m… ». E ancora: «Sappiamo chi siete, è solo questione di tempo». Messaggi che sembrano avvalorare l’ipotesi che qualcuno, forse per paura di finire nei guai, ha preferito scappare piuttosto che chiamare i soccorsi.
Appassionato di musica trap, Mariano Olla viveva da otto anni a Sestu, dove si era trasferito da Cagliari per stare insieme al padre. Nella cittadina alle porte del capoluogo aveva trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza. Un ragazzo dal carattere forte, così lo descrivono gli amici. Irrequieto, come quasi tutti gli adolescenti cresciuti avendo come idoli Simba La Rue, Geolier, Capo Plaza e Shiva: le sue storie postate su Instagram erano sempre accompagnate dal sottofondo musicale e dalle rime rabbiose dei più famosi e “duri” trapper italiani.
Con chi fosse la scorsa notte e cosa sia successo, sarà l’inchiesta della Procura a stabilirlo. Di certo c’è che a Sestu la notizia ha commosso tutti. «Ciao caro dolce ragazzo che hai lasciato prematuramente la vita terrena. La nostra comunità è vicina alla famiglia e si stringe ad essa in preghiera con un forte abbraccio. Riposa in pace Mariano», ha scritto su Facebook la sindaca Paola Secci che poi aggiunge: «Siamo sconvolti, ogni volta che una giovane vita ci lascia è difficile farsene una ragione. Come amministrazione stiamo mettendo in campo tanti progetti importanti per i ragazzi e le ragazze con l’obiettivo di aiutarli ad affrontare disagi e problemi, coinvolgendo anche psicologi ed educatori di strada. Ma di fronte a queste tragedie si resta senza parole, possiamo solo stringerci alla famiglia di Mariano».
Commosso anche il parroco di Nostra Signora delle Grazie, la chiesa a poche decine di metri dalla casa dove il 16enne viveva col padre. «Quando muore un ragazzo di quell’età è sempre un enorme lutto per tutti – dice don Franco Puddu –, voglio esprimere la solidarietà di tutta la comunità dei fedeli alla famiglia e soprattutto ai suoi amici, perché nell’età dell’adolescenza è difficile cogliere il senso della morte che non si riesce ad accettare».
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