I testimoni.

«Sulla sabbia i resti di un party» 

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La spiaggetta di Sant’Elia, dove all’alba di ieri è stato trovato il corpo di Mariano Olla, è un piccolo angolo di paradiso di Cagliari, dietro il vecchio stadio ora abbandonato, quasi nascosto dal frequentatissimo Poetto. Nella sua piccola mezzaluna di sabbia e pietre tuffate in un mare blu cristallino non sono tanti i cagliaritani che ci arrivano. Ma solo perché non è particolarmente conosciuta nemmeno dagli stessi cagliaritani. Lì ci è andato nelle notte tra venerdì e sabato, forse per partecipare a una festa poi finita in tragedia, il sedicenne ritrovato poi morto all’alba di ieri da alcuni pescatori. Lì ci va sempre anche il signor Enzo, che anche ieri mattina, come accade spesso nei weekend d’estate, già dieci minuti prima delle 7 era lì con sdraio e ombrellone.

«Una sciagura»

«Quando sono arrivato nel parcheggio sterrato c’erano già gli automezzi dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, in pochi istanti sono arrivati poi gli agenti delle Volanti, gli investigatori della Squadra Mobile, ambulanze, medico legale e Guardia costiera. E in pochi istanti tutta la spiaggetta è stata chiusa per i rilievi», dice. «Quando mi sono avvicinato alla zona in cui comincia la passeggiata verso il Lazzaretto ho visto il corpo del ragazzo in acqua. Indossava pantaloncini e scarpe, ed era senza maglietta». Nelle fasi concitate delle operazioni di recupero da parte dei sommozzatori, tra i bagnanti presenti in spiaggia corre la voce di una festa organizzata nella notte. «Alcuni pescatori si sono affacciati oltre il molo per chiedere che cosa fosse successo, ho detto loro che era stato ritrovato a pochi metri dalla riva un ragazzo morto e loro hanno ribattuto che alle 5 del mattino avevano sentito le voci di alcuni ragazzi e la musica di una festa in spiaggia», dice ancora il signor Enzo.

Le voci

La festa finita in tragedia è una delle ipotesi su cui indagano gli inquirenti: solo una. Intanto perché non è ancora accertato che la vittima abbia davvero partecipato a quella festa e poi perché al momento gli investigatori della Mobile non escludono nessuna ipotesi. Ma è sulla festa che si rincorrono le voci dei bagnanti. «Così dicevano alcuni», conferma la signora Rita. «Quando sono arrivata, intorno alle 9.30, l’area era già “sigillata” e gli agenti di polizia al lavoro. Abbiamo notato che sulla spiaggia erano presenti diversi oggetti, potevano essere i “resti” di una festa ma non siamo sicuri. Di certo, però, c’è che gli inquirenti li hanno raccolti e messi via, evidentemente perché possono aiutare a ricostruire la vicenda». ( ma. mad. )

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