Sanità

Potenziato il 118: per l’estate più basi nelle località costiere 

Da Costa Rei a Siniscola, il piano dell’Areus  Ma le associazioni protestano: accordi scaduti 

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Al via il potenziamento del servizio di emergenza urgenza del 118, come ogni estate, quando la popolazione in Sardegna cresce notevolmente e l’incremento si concentra su una serie di località costiere. Ci saranno nuove postazioni di base dove servono di più, e si estenderanno gli orari di lavoro, inoltre alcune postazioni potranno trasformarsi in mezzi di soccorso infermieristici in grado di gestire con maggiore appropriatezza le patologie “tempo dipendenti” (come infarti e ictus).

Il Piano 2025 lo ha firmato il commissario straordinario dell’Areus Angelo Maria Serusi, e Anpas Sardegna, Avis, Federazione delle Misericordie, Associazioni libere e Cooperative sociali protestano: «Stiamo operando senza convenzione, la vecchia è scaduta sei mesi fa, e a oggi la Regione non è stata in grado di adottare le necessarie modifiche e di firmarne con noi una nuova».

Il piano

Il piano di potenziamento è attivo da oggi in 7 località: si passerà da un’operatività h12 a una h24 nella postazione di Campanedda (nel sassarese) e a La Caletta (Siniscola); a Tortolì il mezzo, da infermieristico (India) diventerà medicalizzato (Mike); a Giba la postazione di base passerà da 6 a 12 ore al giorno; a Sant’Anna Arresi diventerà h24; a Carloforte il soccorso di base si trasformerà in infermieristico (india).

Prossimamente – fa sapere una nota dell’Azienda – ci sarà il rafforzamento in altre località: Platamona, Loiri Porto San Paolo, Vignola Mare (Aglientu), Costa Paradiso (Trinità d’Agultu), Santa Teresa di Gallura, Orosei, Galtellì, Costa Rei e Torre delle Stelle, Villasimius, Chia-Domus de Maria, Plag’e Mesu (Gonnesa).

«Compatibilmente con le esigenze segnalate, anche quest’anno Areus garantirà un’adeguata copertura di tutto il territorio regionale con l’avvio della stagione estiva», sottolinea Serusi, che ha dato mandato agli uffici di riaprire i termini della manifestazione di interesse per l’assegnazione di alcune sedi rimaste vacanti. Gli operatori del settore del trasporto con ambulanza avranno sei giorni per manifestare il loro interesse o integrare i documenti mancanti.

Gli operatori

«Per quanto la programmazione estiva di incremento dei servizi nelle zone costiere sia un progetto attuato da diversi anni, anche con il nostro sostegno, la sua predisposizione quest’anno rischia di avere limiti nella realizzazione e di creare ulteriori problemi alle postazioni già in essere», avverte Pier Paolo Emmolo, rappresentante delle associazioni libere che fanno capo alla centrale operativa di Cagliari. «Questo perché incide sulle stesse difficoltà che abbiamo denunciato all’assessorato e alla commissione Sanità del Consiglio regionale già da dicembre scorso: difficoltà nel reperire operatori qualificati; complicazioni nella gestione degli eventi a causa dei problemi legati ai Pronto Soccorso (attese lunghissime in condizioni climatiche insostenibili, difficoltà del recupero delle attrezzature e dei presidi sanitari in dotazione); costi di gestione sempre più onerosi rispetto all’esiguità dei rimborsi, talvolta anche effettuati dopo molto tempo».

Stato d’agitazione

Prosegue Emmolo: «Un primo approccio su questi temi è appena cominciato con il commissario straordinario di Areus (non con l’assessore, dal quale continuiamo ad attendere una convocazione), ma per il momento non si è risolto nulla. Inoltre, abbiamo appreso con grande stupore che nei giorni scorsi gli assessori Manca e Bartolazzi hanno fatto un tavolo di lavoro «per affrontare la riorganizzazione del sistema» senza coinvolgere noi, Associazioni libere, Misericordie, Anpas, Avis e Cooperative sociali, che svolgiamo l’80% del servizio territoriale di emergenze, le stesse che da mesi hanno avanzato richieste di incontro, sempre rinviati con le più disparate giustificazioni, riforma sanitaria, nomina dei commissari, eccetera. Ci chiediamo come sia possibile parlare di «un futuro di professionisti» nei comunicati, quando la Regione non riesce nemmeno ad attuare una nuova convenzione ed è completamente inadempiente alla normativa del Terzo settore in vigore dal 2017. Chiediamo che l’assessore ci convochi con la massima urgenza, e se ciò non avvenisse, proclameremo lo stato d’agitazione».

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