La storia

Una famiglia in festa: «Il nostro primo Natale con le tre gemelline» 

A Guasila palloncini, mazzi di fiori e tanta gioia per Bianca, Camilla e Carlotta 

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INVIATO

Guasila. I loro sorrisi sono un misto di felicità, orgoglio e soddisfazione. «Così all’improvviso siamo diventati una famiglia numerosa». Alberto Lampis, 50 anni, tecnico impiegato in una ditta che installa pannelli solari, e Debora Sailis, 37 anni, oss in una casa di riposo, avevano già due figli, Emma, 15 anni, studentessa in scienze umane a San Gavino, e Tommaso, dieci anni, in quinta elementare, e non si aspettavano l’arrivo di tre gemelline tutte in una volta.

Il parto

Carlotta, Bianca e Camilla sono nate il 6 novembre al Policlinico di Monserrato, due mesi prima della data prevista. Ma per Natale, dopo 45 giorni di incubatrice e di amorevoli cure di un intero reparto ospedaliero, sono finalmente arrivate nella loro casa nel cuore del centro storico di Guasila. «Sì, in occasione di questo Natale ci siamo sentiti la famiglia più felice del mondo. Noi, il babbo e la mamma, insieme ai nostri fantastici cinque figli, comprese le tre gemelline». Ed è stata festa anche per il paese della Trexenta tutt’altro che prolifico negli ultimi anni. I vicini hanno appeso uno striscione circondato da palloncini rosa: “Benvenute Camilla, Bianca e Carlotta”. La sindaca Paola Casula ha fatto recapitare un mazzo di fiori. Il parroco don Gianmarco Lorrai è stato vicino alla famiglia fin dalla nascita delle tre gemelline ed è tra i più attivi nel cercare di dare una mano a una famiglia che ha quasi raddoppiato il numero di componenti nel giro di pochi mesi.

La sorpresa

«Quando abbiamo avuto la notizia, fin dalla prima ecografia - dice Debora Sailis – siamo rimasti sorpresi, molto sorpresi. Avevamo appena acquistato una casa nuova, stavamo completando il trasloco, non sapevamo neanche come dirlo a Emma e Tommaso e al resto della parentela. Abbiamo aspettato il giorno della prima comunione di Tommaso per dare l’annuncio urbi et orbi. C’è stato un boato, non ci aspettavamo tanto affetto, in molti si sono messi a piangere per la gioia».

I fratelli

Emma, la sorella maggiore, all’inizio è rimasta senza parole: «Non pensavo che dovessero arrivare altri fratelli. Poi, quando ho saputo che sarebbero state tre gemelline, tutte femmine, beh, è stato bellissimo». Tommaso, l’unico maschio di casa insieme al padre, confessa che in mezzo a tre gemelli sperava almeno in un fratellino ma adesso è il primo ad aiutare il resto della famiglia quando si tratta di cambiare il pannolino o di preparare il biberon, pardon, i tre biberon, perché l’allattamento della mamma non basta a sfamare le tre stupende creature.

In casa

Tutto a casa Lampis sta funzionando benissimo: «Le genelline dormono, mangiano, c’è ovviamente da cambiarle, ma sono sincronizzate alla perfezione e per adesso riusciamo a gestirle tranquillamente», dice Debora che elenca la routine quotidiana: «Carlotta, Bianca e Camilla mangiano otto volte al giorno, ogni tre ore, alle 3, alle 6, alle 9, a mezzogiorno, alle 15, alle 18, alle 21 e a mezzanotte. Ci vuole un quarto d’ora per ognuna, una parte al seno, più l’aggiunta con il biberon. Mi aiutano anche Alberto e i due ragazzi, siamo una squadra affiatata. Ci sono poi i cambi di pannolini, difficili da prevedere nell’arco della giornata: bisogna controllarle spesso».

Per adesso la questione più difficile è distinguerle l’una dall’altra. Alberto sorride: «Dobbiamo ancora prenderci la mano». La sorella maggiore Emma ha notato che Bianca e Camilla sono praticamente identiche, anche «se quest’ultima ha un po’ più di capelli». zSono cresciute nella stessa placenta, Carlotta in un’altra», interviene la mamma. Carlotta «sembra che abbia la testa più pronunciata».

I conti

Nessuna preoccupazione sul fronte economico: «Avere una neonata o tre cambia poco, solo il consumo dei pannolini», dice mamma Debora. Più ragionato il parere di babbo Alberto: «Le bambine sono rimaste in ospedale a una temperatura costante di 25 gradi, stiamo tenendo accesi tutto il giorno stufa a pellet e condizionatori d’aria. Ecco, forse l’Enel ci presenterà il conto ma di fronte a questa felicità, pazienza».I passeggini? Pronti: uno singolo, l’altro biposto. E la macchina? Ovviamente è andata in prepensionamento l’utilitaria: «Abbiamo preso una monovolume sette posti». Ecco, giusto quelli che servono adesso a questa famiglia diventata improvvisamente e meravigliosamente numerosa. E che si è riunita a Guasila proprio il giorno di Natale.

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