Legge di bilancio

Manovra blindata, martedì l’ok 

Dopo 63 giorni al Senato arriva alla Camera il testo da 22,3 miliardi 

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Tagli fiscali per 7,9 miliardi, maggiori spese per 14,4: il pallottoliere della manovra si è fermato a 22,3 miliardi. Modifiche non ce ne saranno più. Ora sul palcoscenico della legge di bilancio si apre il sipario per l’ultimo atto, dal finale scontato: arriva blindata alla Camera, dove in quattro giorni si chiuderà tutto.

«Iter tortuoso»

È rimasta in Senato 63 giorni per quello che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito un «percorso tortuoso». La strada è ora spianata e il 30 dicembre ci sarà il voto finale a Montecitorio, fiducia compresa. La manovra prevista è «prudente, non stagnante», per usare le parole di Giorgetti. Punta a tenere insieme le risorse per famiglie e imprese e l’equilibrio dei conti pubblici. Non ci sarà una spinta alla crescita economica, che nelle stime del governo rimarrà a +0,7% nel 2026 grazie soprattutto all’ultimo anno di Pnrr. Il governo punta a far scendere il deficit appena sotto il 3% già nel 2025, con un anno d’anticipo. Il risultato consentirebbe all’Italia di uscire dalla procedura di disavanzo Ue e non considerare nei calcoli del deficit la crescente spesa per la difesa, sulla quale i Paesi europei della Nato si sono impegnati. Durante l’esame parlamentare, soprattutto con l’arrivo dell’ultimo emendamento del governo, la manovra è lievitata. L’asticella degli effetti finanziari si attesta a 22,3 miliardi nel 2026, resta a 22 miliardi nel 2027 e flette a 20,6 miliardi nel 2028.

Il calcolo Isee

I capisaldi non sono cambiati, anche se arrivano novità come la tassa di 2 euro sugli acquisti sui piccoli pacchi extra Ue fino a 150 euro di valore. La posta di maggior rilievo è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, nello scaglione da 28mila a 50mila euro. Vale 2,9 miliardi nel 2026, circa 3 miliardi dal 2027. L’impatto maggiore è dai 50mila fino a 200mila euro, tetto oltre il quale i benefici vengono sterilizzati da un taglio delle detrazioni fiscali. Come alleggerimento fiscale vale molto la rottamazione fino al 31 dicembre 2023: 1,5 miliardi. Vale quasi quattro volte di meno lo sconto fiscale (aliquota al 5%) sugli aumenti dei rinnovi contrattuali per i redditi sotto i 28mila euro, che costa 420 milioni. L’aliquota ridotta sui premi di risultato, che scende dal 5 all’1%, vale 535 milioni; l’imposta sostitutiva sul trattamento accessorio dei lavoratori pubblici alleggerisce il prelievo di 359 milioni. Costa cara, ma solo dal 2027, la parziale sterilizzazione dei mesi che si aggiungono per andare in pensione (ne scatta solo uno invece di tre): impatta sui conti per 1,2 miliardi. Famiglia e Sanità sono altri due capitoli di rilievo. La Sanità viene rifinanziata con 2 miliardi. Tra i capitoli maggiori due riguardano le madri: 630mila euro vanno ad integrare il reddito delle lavoratrici con due o più figli, 225mila per favorire un loro esonero contributivo. E’ finanziato con 466 milioni invece l’adeguamento del calcolo dell’Isee, che esclude la prima casa ora fino a 200mila euro nelle grandi città.

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