Alcuni alberghi erano abusivi e sono stati demoliti, altri sono stati costruiti ma non hanno mai ospitato nemmeno un turista, altri ancora sono stati chiusi poco dopo l’inaugurazione. La storia del mercato delle vacanze in Sardegna è costellata di avventure imprenditoriali disastrose e di luoghi ormai frequentati dagli appassionati dell’urbex, ovvero l’esplorazione di luoghi abbandonati. Spesso si tratta di strutture finite al centro di inchieste giudiziarie e di esposti da parte degli ambientalisti.
Camere vuote
Ottanta camere con vista mare. Un panorama mozzafiato. Fino a qualche anno fa si chiamava Hotel Baia d’Argento. Poi il nome è cambiato: La Caletta, come la località costiera dell’isola di San Pietro che ospita una delle grandi incompiute di Carloforte. Le associazioni ambientaliste l’hanno sempre considerato un ecomostro. Si tratta dell’ex albergo dell’Esit, poi rilevato da una società privata e finito spesso al centro di esposti e inchieste giudiziarie per il progetto di ristrutturazione e ampliamento. Ma aveva tutte le carte in regola: autorizzazioni, permessi, nulla osta da parte di Corpo Forestale e Regione. La concessione edilizia risale al 2006. I lavori sono stati portati (quasi) a termine, ma l’albergo non è stato mai inaugurato e i vandali hanno già fatto diverse incursioni. «Sono stati danneggiati alcuni impianti. Per ripristinare tutto servirebbe almeno un anno e mezzo di lavoro», dice Angelo Gianoli, l’imprenditore milanese che negli ultimi anni ha contattato decine di potenziali acquirenti per conto di una società di Sassari, proprietaria della struttura.
Nessun acquirente
A La Caletta sono arrivati i rappresentanti di grandi gruppi, Hilton e Marriot in testa, ma nessuno ha mostrato interesse per l’albergo. «In tanti – continua Gianoli – ritengono non conveniente l’investimento. I costi di gestione sarebbero troppo alti e la stagione turistica è troppo breve. Ci sarebbe una soluzione, ma è complicata. Legare la vendita dell’hotel a un altro progetto turistico in un terreno confinante». Il Comune di Carloforte sta a guardare. «Sicuramente è una potenziale risorsa – afferma il sindaco Stefano Rombi – ma si tratta di una proprietà privata e noi non possiamo intervenire in alcun modo». La zona tra le altre cose non è servita dalla rete idrica. «Abbiamo sempre denunciato questa operazione – commenta Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico – si tratta di pura speculazione edilizia sulla costa». Un’associazione, I Carlofortini Preoccupati, presentò anche un esposto in Procura chiedendo accertamenti sulle volumetrie e sulle operazioni di movimento terra, ma non servì a fermare i lavori.
Macerie e abbandono
Le macerie ci sono ancora, ormai seminascoste dalla vegetazione. Sono state rimosse parzialmente, ma ancora fanno brutta mostra nella costa di Teulada a Baia delle Ginestre. Sono lì dal 2001 quando le ruspe entrarono in azione per demolire una parte di un albergo che secondo la magistratura era stata costruita abusivamente. «Sappiamo che ci sono stati diversi contenziosi – commenta il sindaco Angelo Milia – alcuni hanno coinvolto anche il Comune, ma finora le macerie non sono state rimosse». Scenari diversi, ma comunque sempre all’insegna de degrado anche ad Arbus, precisamente nella Costa Verde, come l’ex villaggio turistico Valtur di Portu Maga. La struttura venne costruita da una società milanese negli anni Ottanta. Una volta ultimata la acquisì il gruppo Valtur, una delle più grandi catene alberghiere italiane. Nel 2006 venne ceduto a alla Green Coast. Dopo quattro anni di attività chiuse i battenti e ora è in balìa dei vandali. Il Comune intanto bussa a quattrini per tributi mai versati nelle casse municipali. «Si tratta di almeno un milione di euro tra Imu e Tari – dice il sindaco Paolo Salis – e sono soldi che farebbero comodo al nostro bilancio. Sappiamo che in questi anni ci sono state delle manifestazioni di interesse per la struttura turistica di Portu Maga, ma a quanto pare nessuno sembra intenzionato a investire per il rilancio».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi