Il caso.

Trump: «Ora un’indagine sui legami Epstein-Clinton» 

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WASHINGTON. «Il Thanksgiving? L'ho passato con Trump»: lo scrisse Jeffrey Epstein in una email del 23 novembre 2017, giorno del Ringraziamento che il tycoon trascorse a Mar-Lago, smentendo così la versione del presidente di aver interrotto i rapporti con il defunto finanziere pedofilo intorno al 2004. Travolto sempre di più dalle nuove rivelazioni del caso Epstein, nel silenzio imbarazzato di Melania, il tycoon tenta di uscire dall'angolo e lo ribalta contro i dem, ordinando un'indagine sui rapporti del suo ex amico e sodale con l'ex presidente Bill Clinton, altri esponenti del partito e note banche d'affari. «Ora - ha annunciato su Truth - che i Democratici stanno usando la bufala di Epstein, che coinvolge i Democratici e non i Repubblicani, per cercare di distogliere l'attenzione dal loro disastroso shutdown e da tutti gli altri loro fallimenti, chiederò alla procuratrice generale Pam Bondi e al Dipartimento di Giustizia, insieme ai nostri grandi patrioti dell'Fbi, di indagare sul coinvolgimento e sulla relazione di Jeffrey Epstein con Bill Clinton, Larry Summers, Reid Hoffman, J.P. Morgan, Chase e molte altre persone e istituzioni, per determinare cosa stava succedendo a loro e a lui». «Questa - prosegue - è un'altra truffa Russia, Russia, Russia, con tutte le frecce che puntano verso i Democratici. I documenti mostrano che questi uomini, e molti altri, hanno trascorso gran parte della loro vita con Epstein e sulla sua Isola»: un riferimento alla lussuosa villa del magnate a Little Saint James (nelle Isole Vergini Americane) dove avvenivano gli abusi sessuali del suo giro di minorenni. «Chiedete a Bill Clinton, Reid Hoffman e Larry Summers di Epstein, loro sanno tutto di lui, non perdete tempo con Trump. Ho un Paese da governare!», aveva postato poco prima, sostenendo che il finanziere «era un Democratico». Come Clinton (che viaggiò spesso sul jet Lolita Express di Epstein), il suo ex segretario al Tesoro Summers e il businessman Hoffman, co-fondatore di LinkedIn e grosso donatore del partito. Mentre le due banche citate erano quelle usate da Epstein, di cui avrebbero agevolato i traffici illeciti.

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