Il momento non è arrivato. L’assessore all’Agricoltura Gian Franco Satta non rappresenta alcun partito della maggioranza ma è ancora al suo posto, alla guida di uno dei dicasteri più difficili da governare, nonostante l’intesa tra la forza politica che l’ha disconosciuto – i Progressisti – e la presidente Alessandra Todde di procedere con la nomina del capogruppo Francesco Agus subito dopo l’approvazione in Giunta della manovra 2026. Ma ieri non è arrivato nessun decreto. In questa vicenda i tempi sono importanti, soprattutto perché il partito di Massimo Zedda attendeva una soluzione a strettissimo giro, quindi in giornata, per poi scoprire a tarda sera che non se ne faceva niente. Ieri, per ore, sono rimbalzate indiscrezioni contraddittorie: «Il cambio ci sarà», hanno continuato a ripetere fonti vicine ai Progressisti; «neanche per idea, dovranno aspettare», la replica fuori microfono degli uomini vicini alla governatrice.
Tempi
Tanta sicurezza da ambo le parti e forse i protagonisti delle trattative non si sono capiti del tutto. Fatto sta che la staffetta annunciata è saltata. O solo slittata. Probabilmente a dopo il 20 novembre, giorno dell’incontro a Roma del ministro Francesco Lollobrigida con gli assessori all’Agricoltura delle Regioni. Due giorni fa Satta l’aveva anche detto: «Io sto continuando a lavorare per cercare di dare risposte al settore, ho preso impegni, il 20 incontrerò il ministro anche sulle preoccupazioni manifestate dal Consorzio del pecorino romano sui dazi». Non è l’unico appuntamento: per martedì 18 è in programma una conferenza stampa in assessorato per presentare il progetto “La comunicazione per un uso consapevole e sostenibile dell’acqua”, con il presidente del Consorzio di Bonifica e, appunto, Satta. Che ieri, come tutti i colleghi della Giunta, ha partecipato attivamente alla seduta sulla manovra, illustrando uno per uno gli articoli di competenza. Sarà anche un assessore sfiduciato, ma esercita pienamente i suoi poteri.
Scenari
D’altra parte, sono le voci di alcuni esponenti del centrosinistra, «mica la presidente può cancellare Satta così, con un colpo di spugna, prima deve parlarci, e poi dovrà portare anche la questione all’attenzione della maggioranza». Alcuni ritengono anche che Todde non avrebbe nessun problema con Satta, e che anzi sia soddisfatta del suo operato. Altri sono certi che la governatrice rispetterà i patti, ma dopo l’approvazione finale della Finanziaria, cioè a gennaio. Questo però avrebbe l’effetto di irritare il partito di Agus. Che da mesi ha manifestato il disagio di non sentirsi rappresentato in Giunta dall'assessore sassarese. La rottura ufficiale risale al periodo del voto a Nuoro, in fase di formazione delle liste, quando il responsabile dell’Agricoltura accusò il partito di aver aperto a forze esterne. Ieri i Progressisti non hanno parlato, ma – secondo quanto emerge – restano comunque convinti che la presidente non possa permettersi di non tenere fede ai patti.
Nuovo confronto
Oggi è in programma un nuovo confronto. Comunque sia, il nodo dell’avvicendamento mancato è fonte di alta tensione in un Campo largo che alle scorse elezioni regionali è riuscito a prevalere per una manciata di voti, grazie al successo personale della presidente, questo è certo, ma anche al supporto di ogni forza politica della coalizione, anche la più piccola.
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